Ultima modifica: 7 febbraio 2020
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Internalizzazione lavoratori ex LSU e appalti storici: incontro al Ministero dell’Istruzione

Si è svolto il 5 febbraio 2020 l’incontro sull’internalizzazione dei lavoratori ex LSU e Appalti storici previsto come aggiornamento dell’ultimo tavolo di confronto tenutosi il 29 gennaio scorso.

La posizione dell’Amministrazione

Il Direttore Generale delle Risorse Umane e Finanziarie, dott. Jacopo Greco, per conto dell’Amministrazione ha informato dei risultati dell’incontro tenutosi il 30 gennaio presso il Ministero con i Direttori generali degli Uffici Scolastici Regionali finalizzato a rendere uniformi i comportamenti dei vari territori e a chiarire le situazioni di incertezza nella valutazione dei titoli (collocamento a riposo per i sessantacinquenni salvo maturazione dei diritti, validità dei periodi di sospensione del contratto in costanza di rapporto di lavoro a tempo indeterminato, ammissibilità dei titoli conseguiti all’estero per i quali non sia stata richiesta tempestivamente l’equipollenza o il riconoscimento…).

Sono state acquisite le posizioni INPS di tutti i lavoratori mentre si sta procedendo rapidamente ad acquisire le posizioni del casellario giudiziario per cui si pensa di terminare entro le prossime ore tale operazione.

Alla conclusione dei controlli sulle posizioni del casellario giudiziario si terrà di nuovo un incontro con i Direttori Regionali per mettere a punto la fase successiva delle assunzioni e della graduatoria nazionale.

Per i posti che rimangono scoperti dopo il 1° marzo si farà ricorso alle supplenze brevi fino alla ricollocazione di chi chiede di accedere alla mobilità straordinaria.

La posizione della FLC CGIL

Per quanto ci riguarda, apprezzando lo sforzo dell’amministrazione volto a rendere uniforme l’interpretazione dei criteri per la valutazione dei titoli, abbiamo avanzato le seguenti osservazioni e proposte.

Oltre a chiedere al Ministero di intervenire puntualmente laddove, nonostante i chiarimenti, permangano delle interpretazioni non corrette sulle stesse questioni che pure sembrano chiarite e che abbiamo di nuovo ricordato, la priorità rimane quella di procedere in modo tale che tutte le operazioni, sia quelle delle nomine in ruolo sia quelle della gestione degli esuberi, si concludano entro il 29 febbraio 2020. Ciò non solo nell’interesse della platea dei lavoratori interessati ma anche per la funzionalità del servizio, che sarebbe assicurata dalla continuità della prestazione lavorativa.

In ogni caso, per la FLC CGIL, in modo particolare per la collocazione degli esuberi, si dovrebbe procedere ad una mobilità specifica prevedendo una prima fase interprovinciale nell’ambito della Regione  gestita dagli USR seguita dalla mobilità interregionale gestita dalla Direzione generale dl Ministero.

Abbiamo ricordato che l’internalizzazione di 11.263 unità organiche comporterà un incremento delle risorse su due versanti: il primo relativo alle spese di pulizia che finora, laddove presenti i lavoratori ex LSU, erano a carico delle ditte appaltatrici; il secondo relativo agli straordinari che saranno richiesti a tali lavoratori e che graveranno sulle risorse del Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (FMOF), talché si rende necessario incrementare proporzionalmente le risorse corrispondenti all’aumento di organico.

Conclusioni

L’Amministrazione ha sostenuto che la legge non prevede dopo le immissioni in ruolo la possibilità di effettuare entro il 29 febbraio una gestione regionale degli esuberi ma solo una graduatoria nazionale da cui partire per i successivi movimenti: con uno sforzo organizzativo tale fase si potrebbe concludere anche fra marzo e aprile.

Per quanto riguarda il finanziamento dei materiali di pulizia e l’incremento del MFOF, accogliendo le osservazioni della FLC CGIL, si darà disposizione a breve per tale operazione, dal momento che il Ministero dispone di fondi da finalizzare a tale scopo.

La FLC CGIL ha ribadito la necessità, per i motivi già rappresentati, di una gestione dei soprannumerari da operare entro il 29 febbraio con la previsione di una preliminare fase di mobilità intraregionale anche perché, se è  vero che la legge non prevede questa fase è pur vero che non la esclude; e in ogni caso il Ministero potrebbe farsi promotore di un intervento in tale direzione con il primo strumento legislativo utile a tale fine (ad esempio la legge milleproroghe). Non è accettabile che in presenza di posti disponibili, per questioni legate esclusivamente alla tempistica delle operazioni, non si proceda subito al riassorbimento delle posizioni di esubero e al completamento dei tempi parziali, laddove possibile.

Abbiamo inoltre ricordato che deve continuare il confronto con le Organizzazioni sindacali sia a livello nazionale sia a livello regionale e provinciale affinché i lavoratori possano ricevere le tutele e le informazioni che si rendono necessarie.

Abbiamo infine sollecitato nuovamente la convocazione di un tavolo politico sindacati di categoria/Confederazioni/ Ministeri interessati (Lavoro e Istruzione) al fine di trovare una soluzione occupazionale ai circa 3000 che non hanno potuto presentare domanda di internalizzazione.