DL Scuola e Ricerca: si rischia il blocco per posizioni pregiudiziali della Ragioneria di Stato, chiediamo massima trasparenza
Sul DL Scuola e Ricerca alcune norme dopo aver superato il vaglio delle Commissioni Lavoro e Cultura, rischiano il blocco per posizioni pregiudiziali dei tecnici della Ragioneria. Il sindacato è in allarme e chiede massima trasparenza.
Lunedì 2 dicembre 2019 partirà l’iter di conversione in legge del Decreto Scuola e Ricerca (DL 126/2019). Dal Parlamento arriva la notizia che la Ragioneria Generale dello Stato avrebbe espresso parere negativo su alcuni emendamenti riguardanti la scuola e la ricerca già discussi e approvati dalle Commissioni Lavoro e Cultura.
Non vorremmo che si facessero rilievi infondati e basati su argomentazioni giuridicamente astratte e avulse dalla situazione concreta o, peggio ancora, si assumessero posizioni pregiudiziali e di natura politica. Sarebbe molto grave se a seguito di questi rilievi il MEF assumesse posizioni di natura eminentemente politica su ambiti che non sono di sua stretta pertinenza.
La Ragioneria porti in trasparenza tali rilievi supportandoli con dati e riferimenti normativi. Occorre una discussione aperta e informata svolta nelle sedi opportune, per evitare che la tecnocrazia superi le prerogative parlamentari.
Il Decreto Scuola e Ricerca è un provvedimento molto atteso anche per la portata “storica” di alcune misure sul precariato in esso contenute.
Il sindacato resta dunque in allarme per quanto sta accadendo in queste ore in Parlamento e chiede che la conversione in legge mantenga l’impegno preso verso i diritti e le aspirazioni delle migliaia di lavoratrici e lavoratori coinvolti.