FLC CGIL e le organizzazioni dell’Internazionale dell’Educazione scrivono ad Erdogan: porre fine immediatamente agli attacchi contro i civili
18 insegnanti e 22 studenti uccisi, 22 scuole distrutte e 810 scuole danneggiate, 86.000 studenti non possono frequentare le lezioni, questi i dati forniti dall’Unione degli insegnanti del Kurdistan, uno degli affiliati EI in Iraq. Una situazione insostenibile, davanti alla quale la comunità globale degli educatori non può restare in silenzio.
L’Internazionale dell’Educazione, che si è subito mobilitata in favore delle popolazioni curde attaccate dall’esercito turco, si mobilita nuovamente a protezione dei civili e delle istituzioni educative vittime di questa inaudita violenza, e chiede a tutti i componenti di EI di indirizzare una formale lettera di protesta contro l’intervento turco nel nord est della Siria, indirizzandola al Presidente Erdogan.
Leggi la lettera in italiano e in francese.
La FLC CGIL con un ordine del giorno votato a larghissima maggioranza dall’Assemblea generale riunita oggi, 6 novembre, a Roma, accoglie l’appello di EI e a nome del segretario generale, Francesco Sinopoli, scrive una formale lettera di protesta la Presidente Erdogan e ai rappresentanti diplomatici turchi in Italia affinché cessi ogni violenza e si si attuino subito le “linee guida per la protezione delle scuole e delle università contro l’uso militare nei conflitti armati”.
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Recep Tayyip Erdoğan
Presidente della Repubblica di Turchia
Cumhurbaşkanlığı Külliyesi
06560Beştepe, Ankara – Turchia
Comunità educative colpite duramente dall’intervento militare nella Siria nord-orientale
Signor Presidente,
scrivo oggi come rappresentante di FLC CGIL chiedendo la fine immediata dell’intervento militare delle forze turche nella Siria nord-orientale, che ha già causato enormi perdite tra la comunità educativa e interrotto seriamente il sistema educativo nella regione.
Siamo stati informati da fonti affidabili che almeno 18 insegnanti e 22 studenti sono stati uccisi, 22 scuole sono state distrutte e danneggiate. 86.000 studenti non possono frequentare le lezioni. Secondo quanto riferito, almeno 5.000 rifugiati sono arrivati in Iraq negli ultimi giorni senza alcuna assistenza umanitaria in atto.
FLC CGIL denuncia fermamente questa inaccettabile violenza e si unisce alla comunità internazionale nel chiedere l’immediata cessazione di questi attacchi contro civili, bambini, studenti e insegnanti. Le scuole e altre istituzioni educative non devono essere prese di mira o utilizzate in alcun modo nelle operazioni militari. Gli studenti, gli educatori e tutti i civili che hanno già assistito agli orrori della guerra non devono essere nuovamente colpiti. Devono avere la possibilità di ricostruire le loro vite e le loro comunità.
FLC CGIL sollecita la Turchia ad approvare la Dichiarazione sulla sicurezza nelle scuole (Déclaration sur la sécurité dans les écoles) e ad attuare le Linee guida per la protezione delle scuole e delle università contro l’uso militare nei conflitti armati (Lignes directrices pour la protection des écoles et des universités contre l’utilisation militaire lors de conflits armés).
Cordiali saluti,
Francesco Sinopoli
Segretario generale FLC CGIL
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Recep Tayyip Erdoğan
Président de la République de Turquie
Cumhurbaşkanlığı Külliyesi
06560 Beştepe, Ankara – Turquie
Les communautés éducatives durement touchées par l’intervention militaire dans le nord-est de la Syrie
M. le Président,
Je vous écris aujourd’hui en tant que représentant de FLC CGIL pour demander la fin immédiate de l’intervention militaire des forces turques dans le nord-est de la Syrie, qui a déjà causé d’énormes pertes parmi la communauté éducative et gravement perturbé le système éducatif dans la région.
Nous avons été informés par des sources fiables qu’au moins 18 enseignant·e·s et 22 élèves ont été tués, 22 écoles ont été détruites et 810 endommagées. 86 000 élèves ne peuvent pas assister aux cours. Au moins 5 000 réfugié·e·s seraient arrivés en Iraq ces derniers jours, sans aucune aide humanitaire en place.
FLC CGIL dénonce fermement cette violence inadmissible et se joint à la communauté internationale pour appeler à la cessation immédiate de ces attaques contre des civil·e·s, des enfants, des étudiant·e·s et des enseignant·e·s. Les écoles et les autres établissements d’enseignement ne doivent pas être ciblés ou utilisés de quelque manière que ce soit dans des opérations militaires. Les étudiant·e·s, les éducateur·rice·s et tous les civils qui ont déjà été témoins des horreurs de la guerre ne doivent pas en être victimes à nouveau. Il faut leur permettre de reconstrui re leur vie et leur communauté.
FLC CGIL demande instamment à la Turquie d’entériner la Déclaration sur la sécurité dans les écoles et de mettre en œuvre les Lignes directrices pour la protection des écoles et des universités contre l’utilisation militaire lors de conflits armés.
Cordialement,
Francesco Sinopoli
Segretario generale FLC CGIL