Responsabilità in materia di sicurezza nelle scuole: sono i dirigenti scolastici a pagare il prezzo più alto
È notizia di questi giorni che la dirigente scolastica di un istituto di Sapri (SA), già condannata in Cassazione per le gravi lesioni riportate da uno studente precipitato da un lucernaio, a seguito della condanna è stata anche sanzionata dall’USR Campania con la sospensione dal servizio per 5 mesi.
Una vicenda analoga ha interessato qualche settimana fa la collega di un Liceo scientifico di Lecce, condannata a seguito di un gravissimo infortunio che ha portato alla morte di uno studente caduto da un lucernaio di cui lei stessa aveva segnalato la pericolosità senza aver provveduto, secondo i giudici, a rendere completamente inaccessibile quello spazio.
La FLC CGIL esprime piena solidarietà alle due dirigenti, ritenute responsabili di fatti gravissimi che esse non hanno contribuito a determinare ma che sono la conseguenza dello stato di disastroso abbandono in cui versano la maggior parte degli edifici scolastici, non imputabile certo ai dirigenti scolastici che a quegli edifici vengono preposti e che devono far funzionare per garantire il diritto allo studio.
Su questa importante e delicata tematica da anni, ad ogni passaggio parlamentare di norme relative alla sicurezza nelle scuole, la FLC CGIL ha presentato proposte ed emendamenti volti a distinguere le responsabilità che fanno capo all’ente locale e quelle che fanno capo al Dirigente Scolastico.
Da ciò la proposta, già avanzata ai rappresentanti politici e parlamentari della scorsa legislatura e ora a quelli dell’attuale maggioranza, affinché il D.L.vo 81/2008 sia modificato limitando la responsabilità del Dirigente Scolastico ai soli casi di gestione dell’utilizzo dei locali, rimanendo in capo degli Enti locali quella relativa ai rischi derivanti dalla struttura dell’edificio.
Nel confermare vicinanza e solidarietà alle colleghe, questo l’impegno della FLC CGIL per l’immediata ripresa e approvazione delle modifiche da apportare al Testo Unico sulla sicurezza.