Ultima modifica: 18 settembre 2019
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Dal Ministro Fioramonti parole di discontinuità, le verificheremo coi fatti a partire dal decreto precari

Roma, 17 settembre – Apprezziamo che il Ministro abbia convocato prontamente le organizzazioni sindacali per un primo confronto sulle linee politiche del suo mandato. Leggi il resoconto completo dell’incontro.
Condividiamo l’idea della centralità costituzionale della scuola e il suo ruolo strategico. Così come abbiamo ascoltato con interesse l’impegno di discontinuità rispetto al passato, recente e più remoto.

Bene l’idea di investire in una scuola innovata nella didattica, in cui ritorna protagonista la centralità degli organi collegiali ed in cui si possa effettivamente realizzare la collaborazione prevista dalla comunità educante.

Importante anche l’impegno concreto a investire 2 miliardi sul settore scuola e un ulteriore miliardo sugli altri settori del Comparto Istruzione e Ricerca per i quali è già stato calendarizzato un incontro specifico per la prossima settimana.

Le proposte da noi avanzate si innestano, infatti, su questo sfondo inequivocabilmente costituzionale e sottolineano come la scuola assolva al suo compito (lotta alla dispersione e alle disuguaglianze) solo nella misura in cui sia messa nelle condizioni di offrire all’intero universo delle nuove generazioni i saperi di contenuto e di cittadinanza.

Per questo motivo abbiamo ribadito il nostro “No” ad ogni forma di autonomia differenziata, che mette in discussione, in qualunque salsa la si voglia presentare, l’unità del sistema nazionale e soprattutto l’esigibilità dei diritti all’istruzione ed al libero insegnamento sanciti dalla Costituzione.

Abbiamo riportato al tavolo del Ministro i problemi legati all’emergenza precari, docenti ed ATA, per i quali riteniamo si debba dare seguito all’accordo dell’11 giugno scorso, fra MIUR e sindacati, di modo che si provveda subito all’approvazione del decreto che ne recepisce i contenuti.

Abbiamo inoltre chiesto di dare seguito all’impegno definito dall’Intesa del 24 aprile per un rinnovo del contratto nazionale di lavoro che abbia un respiro europeo nei salari e una apertura alle materie di contrattazione oltre gli attuali vincoli di legge. Vanno poi accantonate misure inique come quelle della video sorveglianza nella scuola dell’infanzia e i controlli biometrici per i dirigenti e gli ATA della scuola.

Sono necessari investimenti di medio e lungo periodo anche sulle infrastrutture e sono necessarie risorse soprattutto dove c’è più bisogno, dove è più a rischio l’esigibilità della nostra Costituzione, a partire dal Sud Italia.

Come FLC CGIL abbiamo ribadito la disponibilità a confrontarci su tutti i temi che appartengono alla nostra piattaforma rivendicativa e per questo abbiamo chiesto di aprire tavoli tematici di confronto da agire ogni volta che si renda necessario.

Con la stessa fermezza, abbiamo ribadito che vigileremo perché queste dichiarazioni di intento si tramutino in fatti concreti.