Ultima modifica: 10 aprile 2019
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Una scatoletta di tonno e crackers: l’integrazione vista dall’amministrazione comunale di Minerbe

Sulla vicenda della scuola Giacomo Zanella di Minerbe (VR), dove una alunna, a seguito della presunta morosità dei genitori per quanto riguarda la retta della mensa, ha ricevuto come pasto una scatoletta di tonno e dei crackers, interviene Marta Viotto, Segretaria generale della FLC CGIL Veneto.

“Scegliendo di non essere di sostegno per le famiglie in difficoltà, di non intervenire in termini solidaristici, un’amministrazione comunale viene meno ad uno dei suoi obblighi costitutivi.

Ci sono diritti universali, costituzionalmente garantiti, come il diritto allo studio e le pari opportunità, che non possono essere disattesi per ragioni di bilancio economico.

Scegliere di somministrare un pasto ridotto al tonno significa consegnare a quella comunità scolastica un disvalore educativo che non è certamente presente nei compagni e nelle insegnanti di quella bambina

La solidarietà – continua Viotto – è un valore che si trasmette anche con gli esempi istituzionali, quindi sarebbe probabilmente opportuno ed equo, un intervento finanziario dell’amministrazione comunale volto a colmare con propri fondi la parte di contributo che le famiglie in difficoltà non riescono a pagare.

Ovviamente dopo aver verificato il reale grado di difficoltà della famiglia, operando con adeguati accertamenti, anziché agire in maniera politicamente propagandistica.

Alimentare un clima divisivo – conclude – non fa altro che lacerare ulteriormente il tessuto sociale già di per sé disgregato.

Per i bambini che frequentano la mensa, consumare lo stesso pasto è un diritto, spetta agli adulti il dovere etico e morale di evitare che il disagio sociale, già vissuto in famiglia, venga replicato anche nella scuola”.