Finanziamenti alle scuole: parziale via libera del MEF
Come FLC CGIL, essendo stati informati dalle scuole che esse, su indicazioni del Ministero dell’Istruzione, debbono caricare su Cedolino unico i compensi del personale entro il 23 novembre senza essere però in grado di farlo per la mancata erogazione dei relativi fondi, siamo intervenuti presso il MIUR per rappresentare tale critica situazione.
Il Ministero ci ha oggi informati per le vie brevi che, terminato l’iter autorizzativo da parte del MEF, sta erogando sui piani gestionali delle scuole le risorse relative alla valorizzazione del personale docente (ex bonus) dell’a.s. 2017/2018 – che erano state bloccate per il ricalcolo per gli stipendi dopo la sottoscrizione del CCNL 2016/2018 – da utilizzare sia per il personale a tempo indeterminato, che per quello a quello a tempo determinato.
Nel contempo, sono state inviate anche le somme relative alle restanti quote delle ore eccedenti per gli Istituti superiori (era stato erogato finora solo il 50%).
Ciò è certamente un fatto positivo. Tuttavia mancano ancora i fondi per le aree a rischio, per le ore complementari di educazione fisica e per le restanti ore eccedenti degli altri ordini di scuola.
Stando così le cose, per queste ultime attività, le scuole, ove non si provveda con immediatezza alla relativa erogazione, non potranno rispettare la scadenza del 23 novembre.
Si ripeterà in questo modo il solito gioco a perdere per la scuola e il personale. Infatti, come ogni anno, tutto ciò che è nelle casse delle scuole ad inizio di dicembre verrà sterilizzato dal MEF e poi restituito ad aprile (bene che vada).
Continueremo nella nostra pressione presso il MIUR affinché vengano sollecitati gli organi competenti del MEF perché, come è evidente, tali ritardi, dovuti ai farraginosi iter autorizzativi degli organismi di controllo, impediscono una regolare programmazione e gestione delle risorse per compensare il personale che svolge quotidianamente tutte le attività e che poi viene retribuito con un anno di distanza.
Un modo di operare, quest’ultimo, che abbiamo infinite volte denunciato nei tavoli tecnici della semplificazione e che deve trovare una soluzione definitiva, costituendo essa un intralcio burocratico incomprensibile e inaccettabile per le scuole e per i lavoratori.