Ultima modifica: 26 luglio 2018
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La Camera approva l’emendamento al Decreto Dignità sulla vertenza diplomati magistrali

L’emendamento al “Decreto Dignità” approvato dalle commissioni riunite Lavoro e Finanze della Camera sulla vicenda dei diplomati magistrali affronta due aspetti, uno di medio e uno di lungo periodo. Il primo riguarda la salvaguardia dell’anno scolastico 2018/19, e prevede che le sentenze di esclusione dalle GAE dei tribunali amministrativi siano eseguite trasformando i contratti a tempo indeterminato e quelli annuali in contratti a termine che scadono il 30 giugno. Il secondo prevede l’avvio di una procedura concorsuale straordinaria rivolta a diplomati magistrali e laureati in Scienze della Formazione primaria che abbiano svolto almeno due anni di servizio negli ultimi 8.

A nostro avviso la salvaguardia dell’anno scolastico rappresenta una scelta doverosa rispetto all’iniziale differimento di 120 giorni nell’esecuzione delle sentenze che avrebbe gettato la scuola nel caos.

È chiaro che per i docenti che hanno stipulato dei contratti a tempo indeterminato, superando anche l’anno di prova, la trasformazione dei contratti al 30 giugno rappresenta un fatto drammatico sul piano delle loro scelte di vita, ed è questa la più grande contraddizione che deriva dalla sentenza dell’Adunanza Plenaria.

L’avvio della procedura concorsuale straordinaria ha il merito di valorizzare in maniera importante i titoli di servizio: tanto che dei 100 punti complessivi 30 vengono assegnati alla prova orale, mentre dei 70 riservati ai titoli ben 50 vanno al servizio. Anche questa ci appare una scelta doverosa a fronte dell’impegno con cui tanti insegnanti hanno contribuito in questi anni al funzionamento della scuola pubblica. Il requisito dei due anni di servizio per l’accesso alla procedura concorsuale ci appare invece eccessivo, nella misura in cui sia tra i diplomati che tra i laureati tanti docenti non hanno ancora raggiunto i 24 mesi di attività e la loro esclusione dal concorso avrebbe potuto essere evitata.

A nostro avviso il governo avrebbe potuto fare di più, mantenendo le posizioni già acquisite quantomeno in attesa delle procedure concorsuali. Per questo chiederemo con forza al governo di intervenire con ulteriori modifiche, in sede di conversione, al fine di trovare soluzioni più eque nei confronti dei lavoratori interessati. Ad esempio il termine del 30 giugno indicato nell’emendamento come scadenza per tutti i contratti di lavoro a tempo determinato va assolutamente modificato.

Auspichiamo che arrivi al più presto la convocazione di un tavolo con le forze sindacali, al fine di avviare il confronto nel merito del provvedimento ministeriale che dovrà dare attuazione alle previsioni contenute nel decreto licenziato dalle Camere.

Su questo tema come FLC abbiamo chiesto insieme a Cisl Fsur e Uil Rua scuola un incontro urgente ai presidenti delle commissioni parlamentari.

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Roma, 26 luglio 2018

On.li Carla Ruocco e Andrea Giaccone

Presidenti delle Commissioni
VI e XI della Camera dei Deputati

OGGETTO: DL 82/2018, richiesta audizione

Le scriventi OO.SS. chiedono di essere convocate per un’audizione relativa alla materia del reclutamento del personale docente, in particolare per quanto riguarda le disposizioni proposte con l’emendamento 4.24 al testo del decreto legge 87/2018, concernenti la gestione degli effetti di provvedimenti giurisdizionali nei confronti di personale docente di scuola materna e dell’infanzia.

Le scriventi OO. SS, alla luce della diretta e approfondita conoscenza di fatti e situazioni che investono personale di cui esprimono larga rappresentanza, ritengono di poter fornire a Codeste Commissioni un proprio contributo, utile ai fini di un’ottimale definizione del testo in esame. Confidando in un positivo riscontro, si porgono distinti saluti

FLC CGIL

Francesco Sinopoli

CISL SCUOLA

Maddalena Gissi

UIL SCUOLA

Giuseppe Turi