“La scuola che verrà”: assemblea a Roma il 21 e 22 marzo
Il 21 e 22 marzo 2018 all’Auditorium di Via Rieti di Roma si discuterà di scuola. Di scuola come istituzione, come posto di lavoro, di scuola come didattica, cooperazione, professionalità, di scuola come autonomia della Repubblica nella quale si gioca gran parte del futuro del nostro Paese.
Programma
Accanto al Segretario generale della FLC CGIL, Francesco Sinopoli che introdurrà i lavori, e alla Segretaria generale della CGIL, Susanna Camusso, che li concluderà, interverranno i professori Vittorio Angiolini (Università di Milano), Massimo Baldacci (Università di Urbino), Umberto Margiotta (Università di Venezia), Annamaria Poggi (Università di Torino), Mario Ricciardi (Università di Bologna), Angela Volpicella (Università di Bari).
Sono previsti le comunicazioni del prof. Cristian Raimo (docente e scrittore) e della dirigente scolastica Elena Tramelli (IC Teglia, Genova)
Interverranno inoltre i rappresentanti delle maggiori Associazioni dei docenti: Giuseppe Bagni del CIDI, Giuseppe Desideri dell’AIMC, Giancarlo Cavinato dell’MCE, Gennaro Lopez di Proteo Fare Sapere, dirigenti scolastici e docenti.
Porteranno il loro contributo per le Associazioni studentesche Giammarco Manfreda della Rete degli Studenti Medi e Francesca Picci dell’Unione degli Studenti.
L’iniziativa cade in un momento particolare della vita politica e sociale del Paese.
A quindici giorni dalle elezioni politiche e a circa un mese dallo svolgimento delle elezioni delle RSU della scuola e di tutti i lavoratori della conoscenza e del Pubblico Impiego, la FLC CGIL fa il punto sull’istruzione come tema cruciale per i destini del Paese e come leva fondamentale per il futuro della nostra società.
La FLC CGIL, infatti, in continuità con la sua strenua lotta contro gli effetti della legge 107/15, di fatto scardinati, a partire dal bonus e dalla chiamata diretta, grazie all’ipotesi di CCNL sottoscritta il 9 febbraio 2018, vuole misurarsi con un discorso che interpella la pedagogia, la docenza, la politica sulle scelte fondamentali che occorrono per rilanciare la scuola della Repubblica, l’unica scuola in cui crediamo e che può essere strumento, oggi più che mai, di promozione individuale e sociale.
Non mancherà naturalmente la riflessione sulla scuola dopo il contratto del comparto “Istruzione e Ricerca”. Il primo contratto della conoscenza – e dopo 10 anni di assenza di contrattazione – non può non costituire un buon viatico per una nuova stagione di partecipazione e protagonismo dei docenti, educatori e ATA senza i quali i cambiamenti necessari, indipendentemente dal colore politico delle compagini governative, non potranno avere gambe per camminare.
Un protagonismo che dovrà essere accompagnato auspicabilmente da una assunzione di responsabilità dei ceti dirigenti del nostro Paese che comporta lungimiranza e coraggio nell’investire tutte le risorse necessarie ad allineare la spesa del nostro Paese a quella della media dei paesi OCSE in materia di istruzione.
L’iniziativa essendo organizzata da soggetto qualificato per l’aggiornamento (DM 08.06.2005) è automaticamente autorizzata ai sensi degli artt. 64 e 67 CCNL 2006/2009 del Comparto Scuola), con esonero dal servizio e con sostituzione ai sensi della normativa sulle supplenze brevi.