Personale ATA: proclamazione dello stato di agitazione in Toscana
Le Organizzazione sindacali FLC CGIL Toscana, Cisl Scuola Toscana, Uil Scuola RUA Toscana, e Snals-Confsal Toscana, ai sensi dell’articolo 2, comma 2, della Legge 146 del 12 giugno 1990, come modificata dalla legge 83/00, proclamano lo stato di agitazione di tutto il personale non docente della scuola.
Lo stato di agitazione origina:
- dalle inaccettabili scelte in materia di organici ATA che mettono a nudo l’assoluta insufficienza del personale rispetto agli oneri di cui deve farsi carico. Rispetto ai quali, anche le ostentate e poi negate 6 mila assunzioni, sarebbero state inadeguate. Servono nuove assunzioni, ma anche un ripensamento di incombenze e oneri. Dalle domande Ata alle vaccinazioni. Invece assistiamo al mancato conferimento di tutti i posti di personale ATA richiesti in deroga dalle Scuole che confermano i tagli alle risorse indispensabili per il regolare funzionamento delle istituzioni scolastiche;
- dall’impossibilità di dare rapida e corretta conclusione alle nomine del Personale Ata in applicazione dell’art. 59 del CCNL a causa delle inaccetabili ingerenze della Ragioneria di alcune Provincie sull’accordo stipulato con il MIUR che dà la possibilità di attivare le nomine di cui sopra in deroga alle normative vigenti. Questo per la mancata comunicazione che sussiste tra i Ministeri (MIUR e MEF) e per le quali il Governo aveva assunto formalmente l’impegno nelle Intese con i sindacati della scuola;
- dalle allarmanti notizie che da più parti della regione (Versilia, Firenze, Pistoia ecc.) stanno pervenendo alle OO.SS. in merito a quanto meno dubbie scelte operate dalle singole Amministrazioni Locali e/o Conferenze Zonali e avallate dalla Regione stessa in merito al Piano per il Dimensionamento Scolastico che prefigurano una preoccupante deriva sul piano didattico e una quasi certa diminuzione del personale sopratutto ATA (Assistenti Amministrativi, DSGA e Collaboratori scolastici) con conseguenze sull’efficacia ed efficienza del servizio erogato all’utenza e alle famiglie;
- dalla mancata volontà di rimediare alle inaccettabili incursioni legislative su materie di natura pattizia presenti nella Legge di Stabilità 2015 che modificano assetti già definiti in via negoziale e che mettono in serio pericolo la fruizione di un regolare quanto efficiente servizio con particolare riferimento alle norme sulle sostituzioni degli AA e dei CS.
Si richiede, pertanto, l’esperimento della procedura conciliativa prevista dalla citata legge.