Finanziamenti alle scuole: avviata la trattativa sul CCNI FMOF 2024/2025
Per la FLC CGIL le risorse (poche) in più vanno utilizzate per rendere sostenibile l’incremento del 10% dei compensi destinati al personale. Per un aumento congruo dell’indennità parte variabile del Dsga si utilizzino anche le economie derivanti dal dimensionamento
Il 23 luglio 2024 si è svolto l’incontro tra Ministero dell’Istruzione e del Merito e sindacati firmatari del CCNL, per l’avvio della trattativa finalizzata a definire l’ipotesi di CCNI sui criteri di ripartizione alle scuole delle risorse finanziarie del “Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa” (FMOF) relativo all’anno scolastico 2024/2025
In apertura dell’incontro la Dott. A. Tozza, della Direzione generale per le risorse umane e finanziarie del Mim, ha dapprima dato conto della consistenza del Fmof per l’a.s. 2024/2025 (destinato a retribuire le attività aggiuntive e le indennità al personale scolastico) che è pari a oltre 844 milioni di euro (circa 43 milioni in più rispetto all’anno precedente).
L’amministrazione ha quindi presentato gli aspetti principali di cui dovrà tener conto il nuovo CCNI sul Fmof in considerazione delle novità introdotte dal CCNL 2019-2021.
In particolare le novità riguardano:
- l’indennità di disagio per gli assistenti tecnici delle scuole del primo ciclo che operano su più sedi (tre 350 e 800 euro);
- il compenso per i collaboratori scolastici con l’incarico specifico di assistenza degli alunni, in particolare dell’infanzia e con disabilità, e per il primo soccorso;
- l’incremento dell’indennità di direzione parte variabile del DSGA nella misura del 10%.
Da quest’anno vanno poi definiti anche i criteri di distribuzione alle scuole delle risorse per riconoscere la continuità didattica dei docenti (20 milioni di euro), per chi presta servizio nelle zone socialmente disagiate (10 mln di euro) e per il personale in servizio nelle scuole situate nelle piccole isole (3 milioni di euro); queste risorse per l’a.s. 2022/2023 sono state già ripartire tra le istituzioni scolastiche mediante criteri fissati per decreto dal Mim, e altrettanto avverrà per l’a.s. 2023/2024. Da ultimo con il CCNI andranno definiti i criteri di riparto dei recenti finanziamenti (6 milioni di euro) destinati alle scuole rientranti nel programma “Agenda sud”.
Nel nostro intervento abbiamo affermato che, nonostante il lieve incremento, le risorse complessivamente a disposizione del Fmof sono insufficienti per retribuire adeguatamente le prestazioni aggiuntive e le indennità spettanti al personale scolastico. In particolare, non sono adeguate per retribuire le attività di formazione prestate dai docenti oltre le 80 ore che il recente CCNL ha stabilito vengano riconosciute con compensi a carico del Fmof.
Nello specifico del personale ATA, occorre riconoscere il massimo del compenso (ovvero 800 euro) agli assistenti tecnici del primo ciclo; così come ai collaboratori scolastici con incarico specifico di assistenza agli alunni va attribuito un compenso pari ad almeno il valore della posizione economica (700 euro) e l’aumento del finanziamento destinato al pagamento dei suddetti incarichi. L’indennità di direzione parte variabile dei DSGA, da incrementare secondo la proposta del MIM del 10% (così come già avvenuto per gli altri compensi del personale a carico del Fmof) è solo una base di partenza a cui aggiungere quota delle economie di bilancio conseguenti al dimensionamento scolastico, i cui risparmi secondo lo stesso dettato della legge devono essere riconosciuti tanto ai dirigenti scolastici come ai DSGA. Il 10% di aumento proposto dal Ministero non basta.
In quanto ai finanziamenti destinati ad incentivare la continuità didattica, ora devoluti alla contrattazione integrativa nazionale, abbiamo proposto di superare gli attuali criteri (li ha stabiliti un DM a firma Valditara) perché del tutto incongrui ed inefficaci. Sarebbe meglio destinarli alla valorizzazione di chi è impegnato in scuole situate in contesti sociali disagiati.
Da ultimo abbiamo chiesto che i finanziamenti destinati a retribuire le figure del tutor e dell’orientatore, siano oggetto di contrattazione integrativa nazionale come prevede l’art. 46 CCNL 2019-2021 e non come si appresterebbe a fare il Ministero che vorrebbe procedere per decreto ministeriale limitandosi alla sola informativa sindacale. È evidente che in questo ultimo caso impugneremmo il provvedimento al fine di preservare le prerogative contrattuali in materia di retribuzione del personale.
A fine riunione il Ministero ha comunicato l’entità delle economie pari a circa 27 milioni di euro, che saranno contrattate successivamente appena gli organi di controllo le avranno certificate. A questo proposito abbiamo avanzato la proposta di prevedere un compenso una tantum per retribuire le indennità dovute agli ATA a partire dal 2 maggio 2024, data di entrata in vigore del nuovo ordinamento professionale.
L’Amministrazione ha aggiornato la trattativa a mercoledì della prossima settimana chiedendo alle organizzazioni sindacali presenti di far pervenire per iscritto le eventuali proposte di dettaglio per il nuovo CCNI sul Fmof a.s. 2024/2025.