Nuovi concorsi ordinari PNRR: informativa sul decreto che regolamenta il concorso della secondaria
La FLC CGIL: tutelare gli idonei dei concorsi ordinari 2020 e far accedere ai corsi abilitanti i docenti con tre anni di servizio.
Il Ministero del’Istruzione ha fornito l’informativa sui decreti ministeriali che fungeranno da regolamento per i prossimi concorsi:
- ordinario primaria-infanzia,
- ordinario secondaria.
Focus sul concorso ordinario della scuola secondaria
Titoli di accesso per i posti di docenti
- Abilitazione per la specifica classe per la quale si partecipa, oppure
- Titolo di accesso alla classe di concorso + 24 CFU, oppure
- Titolo di accesso + 30 CFU, oppure
- Titolo di accesso + 3 anni di servizio negli ultimi 5 nella scuola statale, di cui 1 nella classe di concorso specifica (per ogni annualità servono almeno 180 gg oppure servizio continuativo dal 1 febbraio agli scrutini)
Titoli di accesso per gli ITP
- Abilitazione specifica, oppure
- Diploma che da accesso alla classe di concorso del tipo B (il titolo rimane valido fino al 31 dicembre 2024).
Titoli di accesso per il concorso su posto di sostegno
- Specializzazione nel sostegno didattico per lo specifico grado.
Titoli esteri di abilitazione/specializzazione
Potranno partecipare purché abbiano ottenuto ili riconoscimento, oppure possono partecipare con riserva purché abbiano presentato istanza di riconoscimento entro il termine di iscrizione al concorso.
Due bandi di concorso
Il primo rivolto a coloro che possiedono l’abilitazione, la laurea più i 24 CFU o i tre anni di servizio.
Il secondo rivolto ai medesimi dl primo e in aggiunta a coloro che avranno oltre al titolo di accesso i 30 CFU acquisiti nei percorsi universitari e accademici di formazione iniziale.
In entrambi i concorsi per i posti di sostegno si parteciperà con la specializzazione.
Inoltre, per entrambi i concorsi, per i posti di ITP basterà il diploma che dà accesso alla classe di concorso.
Per coloro che vincono i concorsi, ma siano privi dell’abilitazione, è previsto che completino il percorso formativo stipulando un contratto a TD con termine 31 agosto e acquisendo nei percorsi di formazione i CFU necessari a raggiungere i 60 crediti complessivi che danno l’abilitazione.
Prova scritta – voto minimo per superare la prova pari a 70/100
50 quesiti a risposta multipla in 100 minuti così articolati:
Posti comuni: 40 quesiti a risposta multipla su conoscenze e competenze in ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico-metodologico, così distribuiti:
- dieci quesiti di ambito pedagogico;
- dieci quesiti di ambito psicopedagogico, ivi compresi gli aspetti relativi all’inclusione;
- venti quesiti di ambito metodologico didattico, ivi compresi gli aspetti relativi alla valutazione.
Posti di sostegno: 40 quesiti a risposta multipla inerenti alle metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità, finalizzati a valutare le conoscenze e le competenze dei candidati relativamente ai contenuti e alle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.
Posti comuni e di sostegno: 5 quesiti a risposta multipla sulla conoscenza della lingua inglese al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue + 5 quesiti a risposta multipla sulle competenze digitali inerenti l’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali più efficaci per potenziare la qualità dell’apprendimento.
Prova orale – voto minimo per superare 70/100
45 minuti massimo, con lezione simulata e accertamento della capacità di comprensione e conversazione in lingua inglese almeno al livello B2. In caso di prova pratica si dà a questa prova il punteggio in centesimi, e il voto dell’orale è dato dalla media tra prova orale e pratica.
Posti comuni: accerta conoscenze e competenze sulla disciplina e competenze didattiche generali, capacità di progettazione didattica efficace – anche con riferimento all’uso didattico di tecnologie e dispositivi elettronici multimediali. Nel corso della prova orale si svolge altresì un test didattico che consiste in una lezione simulata.
Posti di sostegno: valuta la competenza del candidato nelle attività di sostegno all’alunno con disabilità volte alla definizione di ambienti di apprendimento, alla progettazione didattica e curricolare per garantire l’inclusione e il raggiungimento di obiettivi adeguati alle possibili potenzialità e alle differenti tipologie di disabilità, anche mediante l’impiego didattico di tecnologie e dispositivi elettronici multimediali. Nel corso della prova orale si svolge altresì un test didattico, che consiste in una lezione simulata.
Estrazione domande/tracce: Ciascun candidato estrae le domande disciplinari all’inizio della prova orale. La traccia da sviluppare per svolgere la lezione simulata è estratta 24 ore prima dell’orario programmato per la propria prova. Le tracce estratte sono escluse dai successivi sorteggi.
Titoli culturali e servizi: max 50 punti
Voto complessivo: il voto massimo è pari a 250 punti
Graduatoria: è composta da un numero di soggetti pari, al massimo, ai posti previsti dal bando di concorso, fatta salva l’integrazione, nel limite dei posti banditi, della graduatoria nella misura delle eventuali rinunce successivamente intervenute, con i candidati che hanno raggiunto almeno il punteggio minimo previsto per il superamento delle prove concorsuali.
Le graduatorie hanno validità annuale a decorrere dall’anno scolastico successivo a quello di approvazione e perdono efficacia con la pubblicazione delle graduatorie del concorso successivo. Resta fermo fermo il diritto dei vincitori all’immissione in ruolo.
Riserva 30% dei posti per i triennalisti: è prevista una riserva del 30% dei posti per ciascuna regione, classe di concorso e tipologia di posto, in favore di coloro che hanno svolto, entro il termine di presentazione delle istanze, un servizio presso le istituzioni scolastiche statali di almeno 3 anni scolastici, anche non continuativi, nei dieci anni precedenti, di cui uno nella classe di concorso/tipologia di posto per la quale concorre. Ogni annualità corrisponde a 180 gg di servizio oppure servizio continuativo dal 1 febbraio agli scrutini, ai sensi della L124/99.
Commento
Sul sistema di reclutamento nel suo complesso
La FLC CGIL ha ribadito che è nostra intenzione continuare a sostenete la tutela per i docenti dei concorsi ordinari 2020 e pertanto chiederemo che vi sia una puntuale ricognizione delle graduatorie vigenti, per evitare di bandire il nuovo concorso laddove vi siano graduatorie di idonei già presenti.
Occorre inoltre approfondire il tema del conteggio dei vincitori e idonei del concorso ordinario 2020 della primaria e infanzia nei 70 mila del PNRR: poiché il nuovo concorso ricalca il precedente in tutto e per tutto, dunque è necessario che la Commissione chiarisca se e perché il nuovo concorso andrebbe bene e quello del 2020 no.
Abbiamo riferito all’amministrazione che proporremo emendamenti al DL PA bis per chiedere che i docenti con 3 anni di servizio (a partire da quelli dello straordinario bis non vincitori) possano beneficiare di una riserva per accedere ai corsi abilitanti ben più alta del 40% attualmente previsto.
Inoltre abbiamo ribadito che per noi l’abilitazione per i precari è premessa per poi ottenere le assunzioni da GPS 1 fascia, che vanno previste a regime sia su posto comune che di sostegno, in quanto sono una misura che non lede il diritto di chi vince un concorso e non crea competizione tra precari, ma consente di assumere laddove le graduatorie di merito sono sono sufficienti a coprire i posti disponibili.
La transizione al nuovo sistema di riforma del reclutamento previsto nel PNRR richiede una formazione di qualità: i corsi abilitanti che stanno per partire devono costituire percorsi organici e professionalizzanti, con costi più bassi e accessibili.
Solo così si potrà arginare il fenomeno dei corsi abilitanti o di specializzazione all’estero, che servono a far arricchire le agenzie senza scrupoli che lucrano sulla pelle dei precari.
Rispetto ai nuovi concorsi
siamo di fronte all’ennesimo cambio di impostazione delle procedure concorsuali. E’ chiaro che prove metodologico-didattiche siano preferibili rispetto al nozionismo degli ultimi concorsi, quindi almeno su questo punto finalmente si capisce che occorre formare e verificare competenze professionali e non solo nozioni.
Abbiamo proposto la partecipazione al concorso per gli specializzandi dell’VIII ciclo del TFA sostegno.
Lo scorrimento degli idonei nel caso di rinunce è positiva, ma la scelta di non rendere pubblica la posizione degli idonei oltre a creare problemi di trasparenza creerà rivendicazioni da parte di chi supera il concorso ma non è vincitore.
Sulla prova orale per noi sarebbe bastata la lezione simulata, in ogni caso è utile esplicitare il numero delle domande disciplinari, onde garantire una prova omogenea per tutti i partecipanti.
Abbiamo chiesto di applicare la riserva del 30% in modo da salvaguardare maggiormente i posti dedicati ai riservisti, conteggiando chi entra per merito, anche se ha i tre anni, al di fuori della quota di riserva.
Destinare risorse adeguate per le commissioni e semplificare le regole di accesso al ruolo di commissari, esplicitando anche la possibilità di partecipazione per il personale in quiescenza da non più di 4 anni.