Procedure abilitanti e di reclutamento PNRR: prosegue il confronto con il Ministero
La trattativa entra nel merito: percorsi di assunzioni incentrati sulla formazione e sui corsi abilitanti con quote per precari e ingabbiati
Il Capo di Gabinetto ha informato le organizzazioni sindacali degli esiti dell’incontro con i rappresentanti della Commissione Europea:
Sul reclutamento il Ministero ha presentato alla Commissione la proposta di un nuovo canale transitorio teso a valorizzare l’esperienza e le professionalità presenti nella scuola mediante lo strumento delle GPS, della formazione da raggiungere mediante percorsi formativi transitori da 30 CFU e una prova finale.
Tre capisaldi presenti nel DL 36/2022 rimangono fermi: formazione; prova concorsuale; periodo di prova.
Nella proposta cambia evidentemente l’impostazione del momento selettivo che viene collocato in uscita, in coerenza con l’esigenza di tempi veloci per fare le assunzioni. L’idea è quindi quella di valorizzare le professionalità operanti a scuola che vengono individuate dalle GPS, fargli raggiungere gli standard formativi definiti nel PNRR mediante un percorso ad hoc da fare nell’anno di prova, prova finale a cui dare valore concorsuale. Nell’a.s. 2023/2024 questo consentirebbe la copertura di un numero importante di cattedre mediante professionalità che già operano nella scuola e si formerebbero con un percorso solido. La Commissione ha rilevato che la procedura, sebbene comprensibile nelle sue finalità, non può avere natura idoneativa, e evidentemente nella prova finale devono essere compresi elementi di natura selettiva che verifichino effettivamente il raggiungimento degli standard professionali fissati nel PNRR. La proposta rappresentata dal Ministero ha riguardato sia I che II fascia GPS, con la differenziazione per cui quando si parla di II fascia occorre immaginare una formazione diversa rispetto a chi è già abilitato, con un percorso formativo adeguato che preveda almeno 60 CFU. La Commissione ha richiesto anche un piano chiaro su come si raggiungono le 70 mila assunzioni previste entro la fine del 2024. Nella fase transitoria per la Commissione è opportuno affiancare all’avvio del canale transitorio da GPS anche un concorso aperto a chi ha acquisito i 24 CFU entro il 31 ottobre 2022 e a chi ha i 3 anni di servizio, in modo da costituire un regime parallelo che porti effettivamente a centrare l’obiettivo delle 70 mila assunzioni entro il 2024. Il vettore normativo per veicolare le misure concordate dovrebbe essere il decreto PNRR. La norma è in gestazione e potrebbe essere la sede che ospita i provvedimenti relativi al reclutamento. Il confronto con la Commissione ha spaziato anche rispetto ai temi della mobilità e della necessità di una applicazione delle misure sui vincoli coerente con la reale tempistica di avvio delle nuove procedure di reclutamento, ovvero a partire dai docenti che saranno assunti con le nuove norme. Il disallineamento tra la norma sul vincolo e la platea reclutata col nuovo sistema va corretta nel decreto PNRR. Tuttavia nelle more del decreto non si può aspettare, l’avvio delle procedure richiede tempi stretti. Per questo il Ministero vorrebbe procedere con l’Ordinanza basandosi sulle previsioni del precedente contratto e poi aggiornare con un’apposita sequenza l’allargamento della procedura alla platea svincolata mediante il prossimo intervento normativo.
Le nostre osservazioni
Procedura straordinaria da GPS: Rileviamo un cambio di paradigma importante sul reclutamento rispetto a quanto registrato sino ad oggi in tutta la fase di stesura e costruzione della proposta contenuta nel PNRR: il Ministero si è fatto effettivamente portavoce e ha difeso la proposta che mette all’inizio la formazione e a valle la prova selettiva secondo quella che è stata la richiesta di parte sindacale. Ora per noi bisogna difendere questa proposta e articolarla nel dettaglio: chiamata (la GPS), un percorso formativo, prova conclusiva metodologico-didattico coerente col percorso formativo.
Rimane fermo per noi che quando si parla di 1 fascia sostegno il nostro obiettivo è una sostanziale riproposizione delle assunzioni da GPS già effettuate negli ultimi 2 anni, perché almeno per quel che riguarda la prima fascia parliamo di docenti già formati. Per la seconda fascia invece i docenti individuati potranno fare la formazione specialistica nell’anno di prova e essere assunti a tempo indeterminato dopo aver completato il percorso.
Idonei del concorso ordinario: va chiarito che i docenti che hanno superato il concorso ordinario 2020 vanno tutelati in quanto inseriti a pieno titolo nella graduatoria.
Corsi abilitanti: per noi il DPCM che regola i corsi dovrà definire chiaramente accesso aperto e su quote riservate per precari e i docenti di ruolo che vogliono acquisire un’ulteriore abilitazione. Occorre anche un ragionamento sulle risorse: capienza formativa, costi dei corsi calmierati, coerenza territoriale dell’offerta formativa con la domanda di accesso all’abilitazione e qualità dei percorsi dipendono anche dalle risorse che si investono sulla formazione. A oggi le uniche risorse che il PNRR prevede sono i 30 milioni destinati dal DL 36/2022 alla “scuola di alta formazione”, su questo occorre un correttivo, perché investire sulle università che erogano i corsi significa poter avere una capienza formativa adeguata anche nelle regioni che già oggi con il TFA sostegno non riescono a garantire un’offerta adeguata alla domanda della scuola.
Avvio di futuri concorsi: l’avvio parallelo di concorsi e assunzioni da GPS risponde a un’idea di canali paralleli di reclutamento ed è coerente con le richieste fatte dai sindacati. Tuttavia bisogna prima di tutto tutelare gli idonei già inseriti nelle graduatorie e poi bisogna chiarire un punto: a oggi la tempistica di qualunque procedura da avviare non è compatibile con assunzioni da realizzare nel 2023/2024. Questo significa che per il prossimo anno scolastico le graduatorie dei concorsi già oggi utilizzabili e le chiamate da GPS saranno i reali canali con cui si faranno le prossime assunzioni e su questo occorre una programmazione chiara sui numeri di assunzioni che si possono effettivamente a realizzare.
Restiamo quindi in attesa di un ulteriore riscontro sul confronto in atto con la Commissione europea e continueremo a vigilare perché si rispettino gli impegni assunti sui precari, sugli specializzati del sostegno e sui docenti che vogliono acquisire un’ulteriore abilitazione.