Stipendi differenziati nella scuola: un’idea strampalata
Le gabbie salariali sono uno strumento superato dalla storia, bisogna garantire retribuzioni dignitose per tutti. Le dichiarazioni di Landini e Sinopoli
La proposta del Ministro Valditara di aumentare gli stipendi ai docenti della scuola che lavorano nelle regioni del Nord è un errore oltre che un abbaglio. Significherebbe infrangere il contratto nazionale di lavoro e riproporre le gabbie salariali, uno strumento superato dalla storia e dalle lotte dei lavoratori perché inefficace e causa di ulteriori diseguaglianze. Così come appare del tutto inaccettabile la proposta di aprire a non ben identificate forme di finanziamento privato.
Le esigenze sono ben altre.
Le dichiarazioni del segretario generale della Cgil e del segretario generale della FLC.
Maurizio Landini
Francesco Sinopoli
In primo luogo occorre garantire retribuzioni dignitose per tutti i lavoratori della scuola, a prescindere da dove prestano servizio, che attualmente hanno gli stipendi tra i più bassi di tutta la PA oltre che a livello europeo.
Poi occorre sostenere il personale che opera in territori disagiati socialmente dove più forte si registrano fenomeni di dispersione e abbandono scolastico (diffusi al nord come al sud) e che hanno bisogno di supporto sul piano didattico e di sostegno sul piano organizzativo ed economico.
Da ultimo occorre sostenere chi per lavorare è costretto a trasferirsi in regione diversa e distante da quella di residenza e pertanto abbisogna di ausili e misure di sostegno (riguardo gli alloggi, i trasporti ecc).
Per fare tutto questo necessitano finanziamenti pubblici per portare gli investimenti alla media degli altri Paesi europei, occorre che il governo decida di investire nel sistema d’istruzione nazionale a partire dalle retribuzioni del personale docente e ata, stanziando le risorse necessarie per il rinnovo contrattuale 2022-2024 (ad oggi privo di finanziamento) oltre che portare finalmente a conclusione la trattativa che riguarda ancora il CCNL 2019-2021.
Assicurare stipendi dignitosi, finanziamenti pubblici alle scuole statali e misure di supporto a tutto il personale in servizio e la stessa qualità del servizio in tutte le scuole del Paese e” la via maestra per garantire a tutti gli studenti parità di trattamento ed effettivo esercizio del diritto all’istruzione come previsto dalla Costituzione. In questo quadro le dichiarazioni del Ministro Valditara circa l’intervento dei privati la riteniamo di una delle tante boutade che negli ultimi tempi stanno circolando sulla scuola.