Ultima modifica: 19 dicembre 2022
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Informativa del Ministero Istruzione su riforma orientamento e attuazione PNRR scuola

La CGIL e la FLC evidenziano le numerose criticità sulle linee guida sull’orientamento. Accolte le nostre proposte di remunerazione delle attività aggiuntive e di differimento delle scadenze di attuazione dei progetti di Piano scuola 4.0 e contrasto alla dispersione scolastica.

Il 14 dicembre 2022 si è svolto un incontro “tecnico” tra i responsabili dell’Unità di Missione PNRR del Ministero dell’Istruzione e le organizzazioni sindacali durante il quale sono stati illustrati i contenuti delle Linee guida sull’orientamento, attuative della Riforma 1.4 – Missione 4 – Componente 1 del PNRR.

Nel corso della riunione sono state illustrate altresì le indicazioni operative per le scuole per gli Investimenti di Scuola 4.0 e contrasto alla dispersione scolastica e ai divari territoriali.

La CGIL e la FLC CGIL hanno formulato al Tavolo permanente le proprie osservazioni sulle criticità presenti nelle Linee Guida.

Abbiamo evidenziato preliminarmente che il Ministero continua a non rispettare l’impegno assunto di coinvolgere il Tavolo Permanente nell’elaborazione delle decisioni delle quali si dà solo l’informazione e con un brevissimo tempo a disposizione per contribuire.

Pur riconoscendo l’importanza di dotare le scuole di linee guida sull’orientamento che il Ministero intende adottare entro il 31 dicembre, dopo il parere del CSPI, abbiamo esposto quali sono, a nostro parere, le più evidenti criticità di un documento che, a nostro parere, sembrano proiettare gli studenti più verso il mondo del lavoro che verso la formazione al fine di raggiungere i più altri livelli di studio.

Queste le osservazioni e proposte della FLC CGIL.

Le linee guida sembrano ignorare tre principi fondamentali che sono alla base di un orientamento efficace e inclusivo.

  • Il primo è quello che vuole che sia il curriculum scolastico la base in cui si riconoscono e si sviluppano le potenzialità, le vocazioni, le attitudini e le capacità;
  • Il secondo è il coinvolgimento di tutti i docenti nell’adozione e nell’attuazione delle scelte didattiche che, permeando l’intera esperienza scolastica, siano in grado di includere e ad orientare tutte e tutti,
  • Il terzo è quello che vuole lo spostamento quanto più possibile in avanti del momento delle scelte di studio e professionali.

Per quanto riguarda il primo occorre riflettere se il curriculum di base, che dovrebbe essere per tutti almeno fino al biennio delle superiori, sia oggi adeguato. Se si riconosce una importanza fondamentale delle discipline STEM allora ne va garantito il potenziamento con più scuola e non con sottrazioni di ore come si è fatto nella riforma Gelmini che va superata recuperando quanto si è perso.

Nel documento si dice che serve un sistema strutturato che parta dal riconoscimento dei talenti, delle attitudini, delle inclinazioni e del merito degli studenti. Tale ultimo aspetto è incomprensibile. In che modo il merito degli studenti dovrebbe caratterizzare un sistema di orientamento? In riferimento al valore dell’orientamento si afferma che non riconoscere i talenti e le eccellenze oltre che a limitarne lo sviluppo comprometterebbe anche il ruolo del merito personale nel successo formativo e professionale.

Si tratta di due affermazioni prive di senso pedagogico ed estranee alla funzione dell’orientamento.

L’individuazione di specifici moduli di orientamento nel curricolo della scuola va in una direzione del tutto opposta alle esperienze delle scuole.

Nei percorsi di istruzione si introducono ore aggiuntive delle quali non si riconosce l’utilità e che anzi contraddicono la scelta, che invece sarebbe giusta, di operare nell’ambito di una didattica orientante che dovrebbe quindi riguardare e caratterizzare tutti gli insegnamenti. Le trenta ore di orientamento dovrebbero essere convertite in attività di potenziamento delle discipline come potenziamento delle attitudini e capacità. Come attività specifiche sono una assurdità.

La collocazione al di fuori del curricolo nella scuola secondaria di primo grado dei moduli da 30 ore, possibile anche in prima e seconda della secondaria di secondo grado, mentre nel successivo triennio vanno inserite nel curricolo, serve solo a imporre una struttura rigida degli interventi e non risponde né a criteri didattici e pedagogici, né tiene conto dei problemi organizzativi che ne conseguono intervenendo oltretutto in contrasto con l’autonomia delle scuole.

Si pone il problema delle ore di orientamento per le secondarie superiori che nelle classi terze quarte e quinte potrebbero diventare 45 se congiunte con le 15 attivabili dall’Università.

La certificazione annuale delle competenze, l’E-portfolio e l’utilizzo del registro elettronico sono inutili appesantimenti burocratici del lavoro nella scuola che si inseriscono in modo ridondante e burocratico nel curriculum dello studente e contraddicono l’esigenza di semplificare gli adempimenti e di riservare il maggiore impegno alle scelte della programmazione didattica.

Va chiarito e risolto anche l’obbligo di formazione per i docenti e in particolare per i tutor che debbono essere riconosciuti attraverso il contratto. Per i neo assunti si introduce un ulteriore obbligo di formazione che si aggiunge a quello che previsto dal decreto legge n.36.

Vanno chiariti retribuzione e risorse per il pagamento dei tutor degli studenti – la cui necessità dovrebbero essere le scuole a deciderla – e dei docenti impegnati nei moduli extracurrucolari.

Le osservazioni della Cgil e della FLC CGIL sulla presentazione delle istruzioni operative per l’attuazione degli investimenti relativi al Piano Scuola 4.0 e sul contrasto alla dispersione scolastica.

La dott.ssa Montesarchio ha illustrato le istruzioni operative, distintamente sui due investimenti, che saranno inviate alle scuole per la predisposizione e la gestione dei progetti.

È positivo che, come avevamo chiesto, siano stati ridefiniti i tempi a disposizione per le scuole spostandoli da dicembre 2022 a febbraio 2023. L’inserimento dei progetti nella piattaforma Futura potrà essere effettuata utilizzando una procedura che le scuole conoscono perché simile a quella utilizzata per l’animatore digitale e, per gli aspetti economici, a quella dei PON, cosa che facilita e guida il lavoro di progettazione sulle spese ammissibili.

Gli accordi di concessione dei finanziamenti e l’assegnazione dei fondi seguiranno l’inserimento in piattaforma e potranno essere gestiti nel Programma Annuale 2023.

È positivo che tutto il personale della scuola docente e ata – potrà essere retribuito, nel limite di una quota percentuale del finanziamento, fissata dalle istruzioni operative, per incarichi di carattere tecnico – non amministrativo – connessi ed essenziali alla relazione dei progetti e svolto in orario aggiuntivo. Nessuna delle figure professionali è esclusa e potrà essere riconosciuto l’impegno dei gruppi di lavoro costituiti per la realizzazione dei progetti.

Si tratta di un risultato insistentemente perseguito dalla CGIL e dalla FLC CGIL che ha dovuto superare le resistenze del Ministero dell’Economia e delle Finanze per tenere conto della specificità della scuola e degli interventi previsti dagli investimenti della Missione 4 del PNRR e assicurare il raggiungimento degli obiettivi.

A seguito della nostra richiesta il Ministero si è impegnato a fare interventi di informazione sulle istruzioni operative e a supportare le scuole nel loro utilizzo.