Malfunzionamento dell’algoritmo e errori nelle nomine dei supplenti: la FLC CGIL fa richiesta di accesso per avere l’algoritmo sorgente e poterne verificare il funzionamento
Troppi errori e problemi ricorrenti: i tanti docenti scavalcati hanno diritto a essere tutelati a fronte di un Ministero che non ha apportato nessuna miglioria a fronte delle tante segnalazioni che mandiamo da più di un anno.
In queste settimane migliaia di supplenti sono stati alle prese con l’assegnazione dei contratti di supplenza assegnati dalle Graduatorie Provinciali delle Supplenze mediante la procedura informatizzata.
L’Algoritmo è stato una novità dello scorso anno, quando la presenza del COVID e l’esigenza di limitare gli assembramenti ha indotto all’uso di uno strumento informatico.
La sperimentazione di questo software lo scorso anno avveniva in un contesto politico teso, in cui il Ministro Bianchi voleva affermare a tutti costi che la scuola sarebbe iniziata con tutti i docenti in cattedra, cosa che puntualmente non è avvenuta.
Probabilmente anche per questo in quel contesto le tante problematiche emerse nel funzionamento della procedura sono state ignorate dall’amministrazione.
Come FLC CGIL abbiamo invece rilevato veri e propri errori seriali dell’algoritmo, che abbiamo pubblicamente denunciato. Persino il Consiglio di Stato, chiamato a dare un parere sul nuovo Regolamento delle supplenze nella scorsa primavera, ha espresso rilievi che riprendevano puntualmente criticità che come sindacato avevamo segnalato.
Gli errori seriali del 2021 si sono poi puntualmente ripresentati a settembre 2022, a riprova che nessun intervento migliorativo è stato effettuato sul software nel corso dell’ultimo anno.
Abbiamo infatti nuovamente rilevato:
- gli errori nella somma di più spezzoni, che si possono fare solo “manualmente”.
- Il mancato rispetto dell’ordine di graduatoria in rapporto all’applicazione delle precedenze previste dalla legge 104/1992: il sistema ha infatti applicato le precedenze in modo indiscriminato, facendo scavalcare intere graduatorie
- La corretta applicazione delle riserve di legge per il personale con invalidità civile e altre riserve: il software ha trattato gli aspiranti come fossero tutti iscritti nella medesima graduatoria, senza salvaguardia neppure per i docenti specializzati nel sostegno, che sono stati scavalcati da colleghi senza titolo chiamati da “graduatoria incrociata di posto comune”. Su questo abbiamo anche avviato una specifica azione di diffida.
A questi errori si sono poi sommati i problemi vecchi e mai risolti, come l’inserimento parziale e tardivo delle cattedre disponibili o l’inserimento di posti inesistenti, poi assegnati a ignari supplenti.
Inoltre il Ministero, incapace di definire i posti disponibili con congruo anticipo, ha fatto “compilare le domande alla cieca”: mentre con le nomine in presenza veniva sempre pubblicato in anticipo l’elenco dei posti disponibili, questo elemento di trasparenza con l’algoritmo è venuto meno.
Tutti questi fattori hanno creato un malcontento pesante e hanno portato a fare passi indietro sul fronte della trasparenza delle procedure amministrative.
Per questo come FLC CGIL abbiamo presentato al Ministero dell’Istruzione una formale richiesta di accesso agli atti finalizzata a ottenere l’algoritmo sorgente per poterlo analizzare e rilevare i limiti di questo software. Si tratta di una scelta anche politica, un’azione tesa a dare un segnale forte nella direzione della salvaguardia dei diritti dei lavoratori e della difesa della trasparenza delle procedure amministrative.
Andremo avanti quindi con la nostra azione legale, vertenziale e politica a difesa dei precari.