Precari: il Ministero intervenga per pagare gli stipendi ai supplenti temporanei e confermare l’organico “Covid”
Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL
Roma, 12 luglio – Tante lavoratrici e lavoratori in queste settimane ci contattano per segnalarci gravissimi ritardi nel pagamento degli stipendi per i contratti di supplenza breve e saltuaria. Questa situazione insostenibile richiede un intervento urgente al fine di liquidare al più presto gli stipendi arretrati.
Al momento, lo stato insolvenza perdura per un numero importante di contratti e questo sta producendo, come per tutto lo scorso anno scolastico, una grave disagio per i supplenti che, se non retribuiti in tempo, non solo subiscono il danno della mancata ricezione dello stipendio, ma anche quello di non poter accedere all’indennità di disoccupazione (naspi) e di conseguenza ad altre forme di sostegno al reddito come il bonus di 200 euro.
Va perciò definitivamente risolta la mancata interlocuzione con il sistema NoiPa del MEF, sia nell’interesse dei lavoratori, che per una piena e soddisfacente funzionalità dell’amministrazione stessa.
Inoltre, a questa data nulla si sa delle sorti dei circa 70.000 precari sui cosiddetti posti “Covid” licenziati al termine delle lezioni, sui quali è calata un’inspiegabile cappa di silenzio mentre sappiamo che la scuola, adesso come non mai, avrebbe bisogno di essere rafforzata soprattutto nel numero di docenti, educatori ed Ata che vi lavorano per continuare a garantire le norme di sicurezza di contrasto al Covid.
Il contagio da Covid (purtroppo in ripresa) e l’accoglienza doverosa dei bambini in età scolare provenienti da scenari di guerra, costringerà le scuole anche per il prossimo anno scolastico ad un carico di lavoro gravoso. Il Ministero non sembra preoccuparsene anzi, quasi avverte una sorta di fastidio rispetto alle ripetute richieste avanzate dal sindacato di aprire un confronto per condividere tempi e modalità sulle misure da mettere subito in campo per dare serenità alle scuole e alle famiglie in previsione della ripresa delle lezioni.