Classi di concorso per i nuovi percorsi di istruzione professionale: il parere del CSPI
Il CSPI si esprime positivamente sulle tabelle proposte dal MI, ma ne rileva il ritardo rispetto alla riforma.
Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha formulato durante la seduta del 20 maggio 2020 un parere su l’“Individuazione delle classi di concorso da abbinare, in relazione ai nuovi percorsi di istruzione professionale di cui al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 61, alle discipline di riferimento del biennio e agli insegnamenti del terzo, quarto e quinto anno indicati nell’Allegato 3 del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro della salute, 24 maggio 2018, n. 92”.
Il DM acquisisce il mutato quadro ordinamentale degli istituti professionali e indica la corrispondenza tra classi di concorso e discipline dei nuovi percorsi, non essendo più adeguati gli abbinamenti del DPR 19/2016. Di fatto il percorso prevede l’adeguamento degli insegnamenti alle classi di concorso preesistenti e, nel rilevare questa operazione, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione auspica per il futuro un rinnovamento delle classi di concorso in funzione del ruolo formativo e didattico delle discipline e degli insegnamenti previsti dai diversi indirizzi di studio. Il CSPI precisa inoltre che tale possibilità di riorientamento della definizione delle classi di concorso sugli ordinamenti, dovrebbe implicare “una specifica formazione in servizio progettata e finanziata dal Ministero o dalle sue articolazioni territoriali, al fine di produrre un efficace allineamento tra le competenze professionali dei docenti, patrimonio da valorizzare, e le esigenze previste dai nuovi profili in uscita degli studenti.”
Nel parere si segnalano in modo puntuale alcuni aspetti problematici, in modo che l’Amministrazione proceda a correzioni e ad ulteriori verifiche, come ad esempio la valutazione della ricaduta sulle soprannumerarietà “a regime”, come previsto dalle vigenti norme sulla predisposizione degli organici e non solo “per l’anno scolastico di riferimento” rispetto ai docenti titolari sulla classe di concorso A-40, come sulla A-66. Si sollecitano le integrazioni delle tabelle con alcune classi di concorso (A-05, A-06 e B-16) e, per le classi B-19 e B-21, si ritiene che l’intento orientativo del biennio non dovrebbe differenziare tali classi di concorso rispetto all’insegnamento della classe B-20.
Rispetto alla complessiva richiesta di parere sul DM in oggetto, infine, il CSPI rileva che “la sua promulgazione risulta tardiva sia rispetto all’avvio sia rispetto alla prosecuzione della riforma degli istituti professionali e alla relativa predisposizione degli organici, ormai arrivata al terzo anno.” Ciò nonostante, il CSPI esprime parere favorevole, a condizione che siano accolti i suggerimenti e le proposte di modifica avanzate.