Ultima modifica: 1 aprile 2020
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Emergenza Coronavirus: scuola, le proposte avanzate dalla FLC CGIL durante l’incontro Ministero-Sindacati

Proposte sul complesso degli argomenti sul tappeto in materia scolastica nella fase di emergenza determinata dall’epidemia da COVID-19.

01/04/2020

Durante l’incontro tenuto in videoconferenza mercoledì 1° aprile 2020, tra il Ministro dell’Istruzione e le organizzazioni sindacali, la FLC CGIL ha presentato le proprie proposte per affrontare la difficile situazione e lo stato di emergenza che coinvolge anche il sistema scolastico.
Leggi il comunicato unitario dei sindacati.

Premessa

Non si può non partire dalla considerazione che le conseguenze della diffusione dell’epidemia COVID-19 ci consegnano una situazione straordinaria che le soluzioni ordinarie non possono fronteggiare.
Una delle condizioni che stanno alla base di una gestione trasparente, condivisa, efficace, è il permanente coinvolgimento delle forze sociali che, con il loro contatto continuo con i lavoratori, sono in grado di contribuire alla elaborazione di scelte che sappiano traguardare l’interesse generale, rappresentato dal perseguimento delle finalità istituzionali della scuola (il diritto all’istruzione), e la tutela dei diritti di chi lavora.

Provvedimento legislativo ad hoc per la scuola

La straordinarietà della situazione richiede l’assunzione di un provvedimento normativo organico  sulla scuola che tenga dentro tutti gli aspetti didattici, organizzativi e amministrativi del sistema scolastico, è impensabile continuare a governare la complessità di questa fase e le decisioni estreme che dovranno essere assunte con note e indicazioni operative non sempre rigorosamente coerenti con la normativa esistente, insufficiente a gestire la fase attuale.

Relazioni sindacali

In questo quadro vanno ripristinate pienamente corrette relazioni sindacali che in questa fase e fino a questo momento sono state eluse senza che  ne fosse data ragione: basti pensare alla somma di questioni che hanno coinvolto scelte riguardanti milioni di lavoratori pubblici e privati e che pure hanno visto la Presidenza del consiglio e il governo nel suo complesso rapportarsi costantemente con i sindacati Confederali come Organizzazioni rappresentative del mondo del lavoro.
Si pone, dunque, l’esigenza del pieno rispetto delle prerogative sindacali che su tante questioni sono state disattese: in tema di mobilità (ordinanza senza un preventivo passaggio), in tema di formazione dei docenti (la circolare  che ha stabilito di assegnare alle scuole le risorse stanziate con il DL Cura Italia per la formazione del personale è stata varata senza neanche l’informativa quando su questa materia è prevista la contrattazione), in tema di didattica a distanza (non si discute l’impegno richiesto ai docenti ma discutibili sono risultate le incursioni che questa nota ha determinato rispetto all’autonomia professionale e all’organizzazione delle attività che hanno rilievo sull’organizzazione del lavoro). E, a proposito di didattica a distanza, non possiamo non rilevare, conclusivamente sulle questioni delle relazioni sindacali non rispettate e da ripristinare, che il mancato coinvolgimento sindacale ha di molto ostacolato una partenza che in molte realtà è stata conflittuale e che poteva ben essere diversa e più proficua.

Rivedere la tempistica della mobilità

Stante la situazione emergenziale (con uffici scolastici e sedi sindacali chiuse) si impone un intervento sulle scadenze mediante una diluizione dei tempi che consenta a tutti, a partire da chi ha carenza di strumentazione (si pensi ad esempio ai collaboratori scolastici o i neo immessi in ruolo ex LSU) di potersi organizzare per produrre la domanda.

Confermare gli attuali organici

Ciò al fine di semplificare le procedure, non determinare ulteriori disfunzionalità (in previsione dell’avvio dell’anno scolastico), di caricare le segreterie di gravosi adempimenti burocratici (graduatorie di scuola per individuare soprannumero ecc) ed evitare al personale ulteriori preoccupazioni.
Va comunque garantito l’organico aggiuntivo laddove ci fosse incremento di iscrizioni.

Assunzioni, procedure concorsuali semplificate per docenti e copertura completa dei posti liberi anche per il personale ATA

Al fine di assicurare con la ripartenza delle attività la piena funzionalità delle scuole occorre prevedere organici completi evitando il balletto delle supplenze.
A questo fine occorre una procedura (per soli titoli) che consenta di individuare subito i docenti da assumere prevedendo a valle momenti di valutazione e accertamento della idoneità.
Il tema riguarda anche i Facenti Funzioni di DSGA: il 1° settembre i posti liberi di Dsga saranno circa 4000 pari 50% dell’organico e non è pensabile di assicurare funzionalità  alle scuole senza  stabilizzare le figure apicali.
Le procedure (semplificate per docenti e DSGA) di assunzioni devono riguardare tutte le figure professionali, nessuna esclusa: non solo i docenti e i DSGA, ma anche gli assistenti amministrativi e tecnici, gli educatori, i Collaboratori scolastici.
Se si vuole recuperare il tempo perduto, sostenere le centinaia di migliaia di alunni che non sono stati raggiungibili o lo sono stati saltuariamente con la didattica a distanza, la quale comunque non può essere considerata come completamente sostitutiva della didattica in presenza, il 1 settembre ogni posto, di qualsiasi figura (dal docente al collaboratore scolastico) deve essere coperto.
In questo senso il Governo deve sbloccare le assunzioni oltre il turn over e ricondurre i posti ormai consolidati da un triennio nell’organico di fatto da quest’ultimo  all’organico di diritto (sia per i docenti sia per gli ATA).

Supplenze

È necessario garantire continuità occupazionale a docenti e ATA per tutta la fase di durata dell’emergenza.
Le misure del Governo che ha stanziato risorse ad hoc per il contrasto alla povertà e alla mancanza di reddito in assenza di attività lavorativa devono portare alla analoga  scelta di mettersi nella stessa lunghezza d’onda e, per quanto attiene al servizio scolastico, deve portare a garantire ai lavoratori attualmente in rapporto di lavoro a tempo determinato la prosecuzione di tale rapporto fino a provvedimenti connessi all’andamento dell’emergenza.
Le scuole sono in attesa di ricevere istruzioni su art. 121.
Nessun licenziamento sarebbe sostenibile durante il periodo dell’emergenza epidemica.

Card formazione docenti da estendere a supplenti e ATA

Tali categorie di lavoratori sono entrambe impegnate in didattica a distanza e lavoro  agile.
Anch’esse avrebbero avuto bisogno di supporti elettronici che non fossero quelli familiari e personali per svolgere il proprio lavoro.
L’estensione anche d essi del beneficio della CARD attualmente riservato ai docenti avrebbe il senso di colmare una lacuna e di sostenere tali lavoratori nello sforzo di assicurare il servizio.

Conclusione anno scolastico: nessun alunno deve essere penalizzato dall’emergenza

A questo fine urge un provvedimento normativo organico sulla scuola, capace di tenere insieme gli aspetti didattici, organizzativi e amministrativi del sistema scolastico che preveda anche investimenti straordinari in materia di Istruzione.
Agli alunni va garantita una valutazione che non faccia perdere a nessuno l’anno scolastico, con la possibilità di recuperare nel prossimo anno eventuali debiti o lacune.
Per gli esami di stato vanno previste prove semplificate ma da cui va escluso ogni obbligo relativo a Invalsi e PCTO.
Rispetto a questo scenario vanno definite e condivise le prestazioni professionali e i relativi obblighi del personale scolastico volti a garantire la funzionalità delle scuole nel rispetto delle condizioni di sicurezza e in considerazione dell’evolversi dell’emergenza
A questo fine occorre una interlocuzione serrata con le organizzazioni sindacali anche mediante la costituzione di un tavolo permanente di confronto.