Ultima modifica: 1 febbraio 2024
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Rinnovo CCNL area istruzione e ricerca. Proseguono le trattative all’ARAN

All’esame il testo del CCNL relativo agli istituti normativi ed economici comuni alle dirigenze rappresentate nell’Area Istruzione e Ricerca. Illustrata dall’Aran la parte economica.

01/02/2024

Si è svolto il 31 gennaio nella sede dell’ARAN il secondo incontro della trattativa per il rinnovo del CCNL 2019-2021 dell’Area Istruzione e Ricerca che comprende la dirigenza scolastica ed AFAM (in totale 6199 unità, di cui 6196 DS e 3 AFAM, alla data del 31 dicembre 2018), la dirigenza dell’Università (262 addetti), la dirigenza della Ricerca (110 addetti, di cui 17 dirigenti di prima fascia e 93 dirigenti di seconda fascia).

Nel corso della trattativa le organizzazioni sindacali rappresentative dell’Area hanno espresso le loro valutazioni sui primi tre titoli della bozza di testo normativo, trasmessi dall’Aran nei giorni immediatamente precedenti:

TITOLO I – DISPOSIZIONI GENERALI
TITOLO II – RELAZIONI SINDACALI
TITOLO III – DISPOSIZIONI COMUNI SU ISTITUTI NORMATIVI ED ECONOMICI

Il testo dei primi due titoli, tranne che per qualche modifica, ricalca sostanzialmente quello del precedente CCNL di Area relativo al triennio 2016-2018. Innovative, invece, alcune delle disposizioni presenti nel testo del Titolo III, come l’estensione alla dirigenza del lavoro agile e l’introduzione della figura del dirigente mentor con almeno 15 anni di anzianità nella qualifica che potrà affiancare il neo dirigente nei primi due anni di incarico.

Le nostre valutazioni

La delegazione composta da rappresentanti della CGIL e della FLC CGIL, in merito al sistema delle relazioni sindacali ha chiesto che tra le materie oggetto di confronto siano ripristinati, oltre alle linee di indirizzo in materia di salute e sicurezza, comprese quelle relative allo stress lavoro-correlato, anche i criteri generali per l’individuazione delle misure necessarie a garantirne l’attuazione, come era previsto nel precedente CCNL.

Quella per la definizione delle misure relative alla valutazione dello stress lavoro correlato dei dirigenti scolastici è una battaglia decennale che la FLC CGIL sta sostenendo, tra grandi difficoltà e ostacoli da parte dell’amministrazione, al fine di individuare le sedi dell’amministrazione e i soggetti a cui spetta l’obbligo di attivare una valutazione globale dello stress lavoro correlato, come previsto dalla normativa sulla sicurezza.

Evidenti, e ampiamente dimostrati da autorevoli studi specialistici e pubblicazioni di settore, sono infatti i segnali del disagio profondo dei dirigenti scolastici a causa dell’aumento esponenziale dei carichi di lavoro e delle responsabilità improprie scaricate sul servizio scolastico. Abbiamo perciò sottolineato la necessità che in sede di confronto nazionale si definiscano quanto prima i criteri per la valutazione e le misure correttive necessarie per tutelare il benessere psico-fisico dei soggetti da cui dipendono le condizioni di benessere organizzativo e della salute psicofisica di tutti gli operatori scolastici.

La nostra delegazione ha inoltre chiesto che siano introdotte tra le materie di confronto anche le modalità di restituzione al ruolo di provenienza a richiesta del dirigente. Benché prevista da norme generali e oggetto di una dichiarazione congiunta allegata al CCNL 2019, la richiesta di restituzione al ruolo docente, sempre più frequente da parte dei dirigenti scolastici specie se in servizio in regioni diverse da quelle di residenza, è gestita in maniera non sempre uniforme dai diversi Uffici Scolastici regionali interessati, proprio per l’assenza di disposizioni contrattuali specifiche.

Abbiamo infine chiesto che siano inseriti tra le materie oggetto di contrattazione integrativa a livello nazionale anche i criteri generali per la determinazione della retribuzione di posizione parte variabile di dirigenti scolastici e AFAM, correlata alla graduazione delle posizioni dirigenziali oggetto di confronto.

Rispetto agli istituti normativi della parte comune, abbiamo accolto positivamente l’eliminazione del periodo massimo di 4 mesi per ciascun anno solare dei giorni di assenza esclusi dal periodo di comporto, in caso di effetti collaterali di terapie salvavita che comportano incapacità lavorativa e l’introduzione dell’affiancamento al neo dirigente nei primi due anni di incarico di un  dirigente mentor, sottolineando che per la dirigenza scolastica si dovranno  valutare le relazioni tra il mentor e il docente tutor già  previsto per l’anno di prova e individuare compensi da attribuire alla funzione, svolta non nella stessa unità lavorativa come per le altre dirigenze, ma in una sede diversa da quella di cui il mentor è titolare.

PARTE ECONOMICA

Nel corso dell’incontro, relativamente alla parte economica, sono state illustrate dall’ARAN le seguenti proposte di incrementi salariali  per le dirigenze dell’Area Istruzione e ricerca, calcolate sulla base del monte salari di ciascuna dirigenza alla data 31 dicembre 2018:

Dirigenza scolastica e AFAM

dal 1/01/2019 84,00 € lordi mensili per 13 mensilità sullo stipendio tabellare, rideterminati
dal 1/01/2020 in 130,00 € lordi mensili per 13 mensilità sullo stipendio tabellare, rideterminati
dal 1/01/2021 in 135,00  lordi mensili per 13 mensilità sullo stipendio tabellare + 60,00 € lordi mensili per tredici mensilità sulla retribuzione di posizione parte fissa
per un totale di 195,00 € lordi mensili sul cedolino di stipendio a partire dal 1/01/2021

Ulteriori risorse confluiranno nel Fondo Unico Nazionale in misura pari a una media pro capite di 60,00 € mensili lordi (46,00 € dalle risorse contrattuali e 14,00 € pari allo 0,22% di rivalutazione del monte salari, prevista da norme generali), destinati all’incremento delle risorse per la retribuzione di posizione parte variabile e di risultato dei dirigenti scolastici che, a partire dall’a.s. 2023/2024, viene definita annualmente  in sede di contrattazione integrativa nazionale.

Dirigenza università

dal 1/01/2019 97,00 € lordi mensili per 13 mensilità sullo stipendio tabellare, rideterminati
dal 1/01/2020 in 130,00 € lordi mensili per 13 mensilità sullo stipendio tabellare + 21,00 € lordi mensili per tredici mensilità sulla retribuzione di posizione parte fissa, rideterminati
dal 01/01/2021 in 135,00 € lordi mensili per 13 mensilità sullo stipendio tabellare + 60,00 € lordi mensili per tredici mensilità sulla retribuzione di posizione parte fissa
per un totale di 195,00 € lordi mensili sul cedolino di stipendio a partire dal 1/01/2021

Ulteriori risorse confluiranno nel Fondo per il finanziamento della retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti di seconda fascia in misura pari a una media pro capite di 85,00 € mensili lordi (da risorse contrattuali e dalla rivalutazione dello 0,22% del monte salari, prevista da norme generali)

Dirigenza ricerca

  1. dirigenza prima fascia

dal 1/01/2019 165,00 € lordi mensili per 13 mensilità sullo stipendio tabellare, rideterminati
dal 1/01/2020 in 170,00 € lordi mensili per 13 mensilità sullo stipendio tabellare + 86,00 € lordi mensili per tredici mensilità sulla retribuzione di posizione parte fissa, rideterminati
dal 1/01/2021 in 170,00  lordi mensili per 13 mensilità sullo stipendio tabellare + 170,00 € lordi mensili per tredici mensilità sulla retribuzione di posizione parte fissa
per un totale di 340,00 € lordi mensili sul cedolino di stipendio a partire dal 1/01/2021

Ulteriori risorse confluiranno nel Fondo per il finanziamento della retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti di prima fascia in misura pari a una media pro capite di 137 € mensili lordi (da risorse contrattuali e dalla rivalutazione dello 0,22% del monte salari, prevista da norme generali)

  1. dirigenza seconda  fascia

dal 1/01/2019 112,00 € lordi mensili per 13 mensilità sullo stipendio tabellare, rideterminati
dal 1/01/2020 in 130,00 € lordi mensili per 13 mensilità sullo stipendio tabellare + 43,00 € lordi mensili per tredici mensilità sulla retribuzione di posizione parte fissa, rideterminati
dal 1/01/2021 in 135,00 € lordi mensili per 13 mensilità sullo stipendio tabellare + 60,00 € lordi mensili per tredici mensilità sulla retribuzione di posizione parte fissa
per un totale di 195,00 € lordi mensili sul cedolino di stipendio a partire dal 1/01/2021

Ulteriori risorse confluiranno nel Fondo per il finanziamento della retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti di seconda fascia in misura pari a una media pro capite di 126 € mensili lordi (da risorse contrattuali e dalla rivalutazione dello 0,22% del monte salari, prevista da norme generali).

Forniremo tempestivo resoconto  anche delle tematiche che saranno affrontate nel prossimo incontro fissato al 15 febbraio alle ore 11:00.