Confronto al MIM sulle Linee Triennali di indirizzo per la formazione del personale scolastico (2023- 2025)
Occorre fermare i provvedimenti attuativi del DL 36/2022 sulla formazione continua ed incentivata dei docenti. Urgente un confronto politico con il Ministro per ripristinare il ruolo del CCNL su prestazione lavorativa e compensi
Si è svolto oggi14 dicembre 2023 il tavolo di confronto sulle linee triennali di indirizzo per la formazione del personale scolastico, richiesto dalla FLC CGIL in occasione del primo incontro di informativa tenutosi il 12 dicembre scorso.
Il Ministero, rappresentato dal Capo Dipartimento Istruzione dott.ssa Carmela Palumbo, ha in apertura della riunione manifestato la disponibilità dell’amministrazione ad accogliere suggerimenti e correttivi provenienti dalle organizzazioni sindacali finalizzati a migliorare i provvedimenti oggetto del confronto.
Per la FLC è intervenuta la Segreteria Generale, Gianna Fracassi che ha evidenziato innanzitutto i problemi enormi che tali linee pongono nel rapporto fra sistema formativo e contratto. Infatti, il CCNL ha delle prerogative stringenti che non possono essere ignorate dalla Scuola di Alta Formazione dell’Istruzione (SAFI) come invece vengono prefigurati dalle linee di indirizzo che aprono un problema assai serio sugli sviluppi di carriera professionale docente bypassando del tutto il CCNL che non avrebbe nessuna voce in capitolo.
C’è poi un problema che non può essere ignorato. Anzi, va considerato e messo sotto attenzione: il nuovo CCNL impone il pagamento delle ore di formazione effettuate oltre le 80 ore. È necessario pertanto l’incremento del FMOF ormai divenuto incapiente, non più in condizione di riconoscere le attività aggiuntive ordinarie e pertanto del tutto inadeguato per far fronte alle ore di formazione del personale.
L’autonomia scolastica viene più volte citata nella sua dimensione organizzativa e didattica, specie nella sezione dedicata ai dirigenti scolastici, mentre appare del tutto assente la terza dimensione dell’autonomia, quella della ricerca, sperimentazione e sviluppo, che andrebbe invece valorizzata per dare slancio e voce alla docenza e all’autorganizzazione della ricerca-azione nelle singole scuole nelle reti di scuola.
Le linee triennali attuative del DL 36/2022 operano inoltre una serie di forzature circa le prerogative collegiali e l’autonomia professionale specie dei docenti, dal momento che il CCNL dispone che in ogni istituzione scolastica sia il Collegio a deliberare il piano annuale di formazione in coerenza con gli obiettivi e i tempi del Ptof e che questi non possano essere imposti da soggetti estranei come la SAFI a cui non compete di stabilire perfino il monte orario (40h annuali) di formazione.
Cosi come non è accettabile che sia il comitato di valutazione a decidere il riconoscimento dell’incentivo salariale determinandone i relativi criteri di assegnazione.
SAFI e Ministero non possono ignorare il negoziato perché si tratta di materie contrattuali piene sia per il comparto scuola sia per l’area della dirigenza.
Su tale complesso di questioni è urgente aprire un confronto politico con il Ministro che affronti le questioni poste e che abbia l’obiettivo di: modificare in radice i contenuti del DL 36/2022, in molti punti disallineato rispetto al CCNL, stanziare risorse aggiuntive per retribuire le attività di formazione svolte dal personale scolastico docente e Ata.
Al termine della riunione l’amministrazione si è impegnata a trasferire la nostra richiesta di apertura di un incontro politico al Ministro Valditara.