PNRR: il Ministero dell’istruzione ha emanato le Linee guida per le discipline STEM
Saranno introdotte nel piano triennale dell’offerta formativa delle scuole specifiche azioni dedicate a rafforzare le competenze matematiche-scientifiche-tecnologiche e digitali attraverso metodologie didattiche innovative.
Come è noto, sono stati destinati dalla Legge di Bilancio per il 2023, (L. 197/22, commi 548-554) e dal Decreto Ministeriale 65/23 importanti risorse, pari a 600 milioni di euro, per rafforzare l’educazione e la formazione degli alunni e degli studenti in attuazione di quanto richiesto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza e ripartiti tra le scuole di tutti i cicli scolastici in proporzione al numero degli studenti iscritti con l’obiettivo di introdurre nel piano triennale dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche dell’infanzia, del primo e del secondo ciclo di istruzione e nella programmazione educativa dei servizi educativi per l’infanzia, azioni dedicate a rafforzare lo sviluppo delle competenze matematico-scientifico-tecnologiche e digitali attraverso metodologie didattiche fortemente innovative sia per un complessivo rafforzamento dei percorsi didattici relativi alle discipline STEM che per garantire pari opportunità e parità di genere in termini di approccio metodologico e di attività di orientamento STEM.
In applicazione di queste disposizioni il Ministero dell’istruzione ha emanato il Decreto Ministeriale 184 del 15 settembre 2024 con cui ha adottato le Linee guida per le discipline STEM trasmesse alle scuole con la nota 4588 del 24 ottobre 2023.
L’approccio STEM è un metodo di apprendimento basato fondamentalmente sulla interdisciplinarietà e l’interconnessione dei contenuti tra discipline matematiche, scientifiche e tecnologiche per favorire lo sviluppo di competenze STEM, digitali e di innovazione e garantendo pari opportunità nell’accesso alle carriere STEM.
L’acronimo STEM non serve, dunque, solo per indicare l’insieme delle discipline tecnico-scientifiche, ma, ormai, descrive un vero e proprio metodo didattico basato su tecniche didattiche quali l’apprendimento per progetti, per problemi, la laboratorialità, il learning by doing, il problem solving, l’apprendimento cooperativo, con interventi diversamente graduati in base all’età delle/dei discenti.
A nostro avviso il processo di rinnovamento sarà tanto più fruttuoso e rispettoso del dettato costituzionale quanto più si avrà la consapevolezza che non si tratta semplicemente di fornire conoscenze e competenze adeguate per un più funzionale inserimento del futuro lavoratore nel mercato del lavoro quanto, piuttosto, di apprendere tecniche per ricevere e dare informazioni corrette ed essere cittadini tecnologicamente agili e liberi, in grado di decodificare il contesto di appartenenza anche grazie alla capacità di gestire procedure informatiche indispensabili per la formazione del futuro cittadino digitale consapevole e dotato di senso critico nell’approccio complessivo alla società dell’informazione e del digitale, caratterizzata da grandi moli di dati ed estrema velocità d’evoluzione.