Su tutor e docente orientatore decide il Collegio dei docenti e la contrattazione stabilisce i compensi
La FLC CGIL ha sempre ribadito le prerogative del Collegio docenti e delle RSU oggi sottolineate nella nota ministeriale
Il Ministero dell’Istruzione ha diffuso la nota 2790 dell’11 ottobre 2023 relativa alla “Piattaforma Unica per fruizione servizi messi a disposizione di studentesse, studenti e famiglie e principali indicazioni operative”. La circolare contiene tre allegati:
- Allegato A – Indicazioni per le segreterie scolastiche.
- Allegato B – Indicazioni per il personale scolastico per l’attuazione delle Linee guida per l’orientamento.
- Allegato C – Indicazioni sui servizi contenuti in Vivere la scuola e Strumenti.
L’allegato B presenta un’importante sottolineatura relativa alle figure del docente tutor e del docente orientatore le cui funzioni e attività, previa partecipazione al percorso di formazione OrientaMenti, sono previste a partire dall’anno scolastico 2023/2024 per accompagnare nelle attività di orientamento alunne e alunni delle ultime tre classi delle scuole secondarie di secondo grado, secondo quanto previsto dal D.M. 5 aprile 2023, n. 63.
La nota prevede che, nel rispetto dei limiti finanziari individuati nel D.M. 5 aprile 2023, n. 63, “si rimette ad ogni modo alla valutazione autonoma delle singole istituzioni scolastiche sia l’individuazione del numero di tutor da nominare più rispondente alle proprie specifiche esigenze, anche in base alle disponibilità raccolte e ai docenti formati, sia la numerosità del raggruppamento di studenti da associare a ciascun tutor nel rispetto dei limiti finanziari individuati nel decreto”.
Inoltre, si ribadisce con chiarezza che i criteri di utilizzo delle risorse finanziarie e la determinazione della misura dei compensi sono oggetto della contrattazione di istituto.
Le precisazioni contenute nel testo dell’all. B confermano quanto la FLC CGIL ha già ribadito più volte rispetto alle prerogative del Collegio del docenti circa le autonome valutazioni in ambito didattico e della contrattazione sulla ripartizione della misura dei compensi.
Come abbiamo avuto modo di argomentare nel Dossier dedicato proprio alla figura del tutor, l’ipotesi di CCNL sottoscritta il 14 luglio scorso e in via di registrazione, da un lato all’art. 30 ha affidato alla contrattazione di istituto “la determinazione della misura dei compensi e i criteri di utilizzo delle risorse finanziarie”, dall’altro all’art. 46 ha previsto un contratto integrativo nazionale per la determinazione dei criteri di utilizzo dei finanziamenti destinati al personale impegnato nelle attività di tutor, orientamento, coordinamento”. Pertanto, così facendo si neutralizzano le previsioni contenute nel decreto ministeriale e le definizioni dei compensi minimo e massimo, riconducendo tale materia integralmente alla contrattazione.
La FLC CGIL ha ribadito, in ogni sede, la pericolosa incursione del D.M. 5 aprile 2023, n. 63 sulla professionalità docente e sulla retribuzione degli incarichi regolati dal CCNL e, alla luce delle specificazioni contenute nell’all. B della nota 2790/23, può affermare una volta di più la legittimità delle proprie argomentazioni a tutela del salario e della condizione delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola. È necessario che adesso il Ministro preveda l’integrazione delle risorse necessarie per assicurare i compensi per tutti i docenti disponibili a ricoprire la funzione di tutor nel numero definito liberamente dai collegi.