ITS: incontro al Ministero sullo schema di decreto relativo ai criteri per autorizzare le fondazioni ad operare in una o più aree tecnologiche
Per CGIL ed FLC CGIL occorre evitare il proliferare indiscriminato di ITS nella fase di assegnazione delle risorse PNRR.
La legge di riordino dell’istruzione tecnologica superiore (legge 99/22) prevede che
- ciascun ITS si caratterizza per il riferimento a una specifica area tecnologica. a condizione che, nella medesima provincia, non siano già presenti fondazioni operanti nella medesima area. Eventuali deroghe possono essere stabilite d’intesa fra il Ministero dell’istruzione e la regione interessata, sulla base dei criteri definiti con decreto del Ministro dell’istruzione (art. 3 comma 1)
- gli ITS possono fare riferimento anche a più di un’area tecnologica a condizione che nelle medesime aree non operino altri ITS Academy situati nella medesima regione. Con decreto del Ministro dell’istruzione, sono definiti i criteri sulla base dei quali, previa intesa fra il Ministero dell’istruzione e la regione interessata, è possibile autorizzare fondazione a fare riferimento a più di un’area tecnologica, in deroga alla condizione sopra indicate (art. 3 comma 5)
Il 24 luglio scorso si è svolta l’informativa sullo schema di decreto relativo alle deroghe a cui hanno partecipato sia i sindacati confederali che quelle di categorie.
Riguardo al punto 1) il Ministero dell’Istruzione ha proposto come criteri le seguenti concomitanti condizioni
- popolazione residente nel territorio provinciale non inferiore a ottocentomila abitanti;
- precise e documentate esigenze della filiera produttiva di riferimento dell’ITS, emerse in sede di istruttoria regionale.
Riguardo al punto 2) il Ministero ha proposto le seguenti concomitanti condizioni
- popolazione residente nel territorio regionale inferiore a due milioni di abitanti o, in alternativa, superiore ai quattro milioni di abitanti nelle ipotesi in cui, dalle principali indagini ufficiali relative al mercato del lavoro, emerga un elevato fabbisogno occupazionale su determinate figure di tecnici superiori oppure vi siano concrete possibilità di investimenti produttivi da parte di determinate aziende per specifiche filiere produttive;
- precise e documentate esigenze della filiera produttiva di riferimento dell’ITS, emerse in sede di istruttoria regionale;
- impegno a incrementare prima dell’accreditamento la consistenza patrimoniale della Fondazione ITS per ogni area tecnologica di riferimento ulteriore rispetto a quella primaria.
In questo ambito hanno priorità le richieste delle Fondazioni ITS che nell’ultimo triennio formativo abbiano operato negli ambiti di articolazione dell’area tecnologica Nuove tecnologie per il Made in Italy.
È comunque possibile derogare ai requisiti demografici in presenza tenuto conto
- degli investimenti effettuati dalle Fondazioni con le risorse ricevute nell’ambito del PNRR
- dei risultati positivi conseguiti dalle medesime Fondazioni nel triennio precedente nell’ambito delle attività di monitoraggio e valutazione dei percorsi formativi erogati.
La nostra posizione
La CGIL e la FLC CGIL, nel confermare le criticità sull’intero impianto del riordino dell’istruzione tecnologica superiore, hanno innanzitutto osservato come nello schema di decreto sia necessario introdurre norme di carattere generale che definiscano chiari orientamenti sugli aspetti dimensionali e sulla massa critica che devono possedere i singoli ITS. Come affermato più volte in questi anni, per CGIL ed FLC CGIL è necessario evitare il proliferare di Fondazioni tenuto conto delle imponenti risorse che il PNRR investe fino al 2026 con il connesso rischio di sviluppare un’offerta formativa drogata dalla “necessità” di intercettare tali finanziamenti.
Nel merito, l’utilizzo dei requisiti demografici porta con sé una serie di contraddizioni
- il requisito degli 800 mila abitanti per provincia (vi rientrano 21 province o città metropolitano) per la deroga che consente la presenza di più ITS nell’ambito della stessa area tecnologica, dovrebbe essere contemperato per lo meno con un tetto massimo di fondazioni privilegiando invece l’incremento dei corsi anche su sedi decentrati afferenti ad ITS già esistenti
- i requisiti demografici regionali per gli ITS che operano su più aree tecnologiche risultano punitivi per due regioni che hanno una popolazione tra due e quattro milioni di abitanti.
Per questo abbiamo proposto l’utilizzo di un indice armonizzato che tenga conto della popolazione residente, della popolazione in età lavorativa, di un parametro perequativo a favore, in particolare, del Mezzogiorno.