Ultima modifica: 6 luglio 2023
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Gli emendamenti promossi dalla FLC CGIL sui docenti precari al decreto PA bis

Accesso all’abilitazione per partecipanti “straordinario bis” e docenti con tre anni di servizio, scorrimento GPS per immissioni in ruolo: le nostre proposte per tutelare i precari e continuare l’impegno sugli idonei del concorso ordinario.

06/07/2023

In vista della conversione in legge del DL 75/23 recante “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025” che è stato assegnato alle Commissioni riunite I Affari Costituzionali e XI Lavoro della Camera, la FLC CGIL, in accordo con la Confederazione, ha predisposto le proposte di emendamenti sul tema del reclutamento dei docenti e dei precari da inviare alle forze parlamentari.

Abbiamo avanzato 5 proposte:

  1. Un intervento sui corsi abilitanti, teso a garantire in tutte le regioni un’offerta formativa di corsi abilitanti che risponda al fabbisogno della scuola. Il DL 75 all’art. 20 c. 3 sopprime quella parte del Dlgs 59/2017 che aveva previsto una proporzionalità tra posti disponibili a scuola e numero di corsi abilitanti attivati. Alla base di questa scelta anche la spinta a rimuovere il numero chiuso nei percorsi abilitanti. In realtà il tema del rapporto tra posti disponibili e corsi abilitanti va visto anche da un altro punto di vista: rimuovere il tetto massimo dei corsi attivabile non garantisce che poi in tutto il Paese le Università attivino corsi in misura soddisfacente rispetto al fabbisogno della scuola, per cui si potrebbero determinare attivazioni in settori in cui c’è poco bisogno di docenti e carenza in altri in cui ci sono più posti disponibili. La proposta che avanziamo prevede un impegno a garantire l’attivazione di un’offerta formativa minima dappertutto, tale da soddisfare quantomeno il fabbisogno presente nella regione di riferimento.
  2. Tutelare i docenti che hanno sostenuto il concorso straordinario-bis e con esperienza di insegnamento triennale nell’accesso ai corsi abilitanti e definire quote ad hoc per i docenti già in possesso di abilitazione su altro ordine di scuola/classe di concorso o specializzati su sostegno. L’obiettivo dell’emendamento è tutelare i docenti con consolidata esperienza di insegnamento nell’accesso ai corsi abilitanti e dare risposta ai docenti che hanno partecipato al concorso straordinario-bis ma non sono risultati vincitori. La nostra proposta prevede per i docenti che hanno partecipato al concorso straordinario bis e non sono risultati vincitori e, in subordine, per coloro che abbiano almeno tre anni di servizio di cui uno nella classe di concorso specifica abbiano la possibilità di accesso al percorso abilitante con quote di riserva “dedicate” e definite per legge: 60% per l’aa 2023/24 e 50% per il 2024/25. Per i docenti che voglio conseguire ulteriore abilitazione è necessario attivare corsi aggiuntivi.
  3. Assunzioni da Graduatorie Provinciali delle Supplenze (GPS) 1 fascia posto comune e sostegno a regime. Riteniamo che estendere a regime le assunzioni da GPS 1 fascia previste nel DL  del 22 aprile 2023 n. 44 anche ai posti comuni e classi di concorso, possa rappresentare una scelta strategica decisiva per innalzare la capacità dell’amministrazione di assegnazione le cattedre vacanti alle immissioni in ruolo sia rispetto ai posti comuni, che a quelli di sostegno. Una misura di questo tipo può essere strategica per dare buone chance di assunzione ai docenti che si formeranno con i corsi abilitanti.
  4. Modalità organizzative corsi da 60 CFU, ripristinare il limite al 20% delle attività on-line. Il successo della formazione non prescinde mai dalla relazione e dalla reciprocità tra chi insegna e chi apprende. La modalità “a distanza”, in percentuale addirittura pari a quella in presenza, non è utile a aspiranti docenti in molti casi privi di esperienza pregressa e di conoscenza diretta del mondo della scuola; serve piuttosto  ai soggetti erogatori per contenere i costi. Si ritiene che il tetto del 20% previsto dall’art. 2-bis comma 1 costituisca il limite oltre il quale si rischia di compromettere il livello qualitativo dei percorsi formativi.
  5. Risorse per l’attivazione dei percorsi abilitanti presso le Università statali e per abbassare le tasse a carico dei corsisti. Il Dlgs 59/2017 prevede l’attivazione di percorsi di formazione iniziale abilitanti per l’insegnamento nella scuola secondaria. Pertanto si pone il tema di garantire un’offerta formativa, che soprattutto nelle regioni e nelle classi di concorso con maggiore domanda di insegnanti, garantiscano un numero sufficiente di abilitati rispetto al fabbisogno della scuola. La misura proposta è tesa a supportare il sistema universitario nel garantire questa capacità formativa e ad abbassare le tasse a carico dei corsisti, che potrebbero arrivare fino a 2.500 euro per i corsi da 60 CFU e 2.000 per quelli da 30 CFU.

FOCUS Concorsi ordinari 2020 e STEM

Il legislatore, accogliendo una rivendicazione di cui siamo stati protagonisti insieme ai docenti coinvolti, interviene a tutela degli idonei dei concorsi ordinari 2020: le graduatorie dei concorsi ordinari 2020 e concorsi STEM, comprensive degli idonei, sono prorogate sino al loro esaurimento. A decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, queste graduatorie saranno utilizzate in coda rispetto a quelle da usare per raggiungere il target del PNRR (le 70 mila assunzioni previste con il nuovo sistema).

Commento

La norma rappresenta un passo in avanti nella direzione delle rivendicazioni della FLC CGIL ed è il frutto delle nostre mobilitazioni. Tuttavia l’intervento risponde solo parzialmente alla richiesta di tutelare i docenti che hanno superato la procedura selettiva del concorso ordinario, perché per una parte di essi esiste il rischio che vadano in coda rispetto a chi farà i prossimi concorsi. Il nostro impegno sulla tutela di questi colleghi non si ferma: chiederemo che vi sia un’attenta ricognizione delle classi di concorso e posti su cui bandire i nuovi concorsi, evitando di creare nuove sacche di aspiranti dove ci sono già migliaia di idonei in attesa di assunzione.