Ultima modifica: 26 giugno 2023
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Decreto PA bis: le graduatorie dei concorsi ordinari ad esaurimento, i nuovi concorsi con quiz metodologici didattici e più formazione online nei corsi abilitanti

Il testo conferma le anticipazioni dei giorni scorsi sulle procedure di abilitazione e reclutamento: nessun investimento sui corsi abilitanti che costeranno fino a 2500 euro.

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge 75 del 22 giugno 2023, recante  “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025”, cosiddetto decreto PA bis.

Di particolare rilievo, per il settore scuola, l’articolo 20relativo alle “Disposizioni in materia di reclutamento del personale scolastico e acceleratorie dei concorsi PNRR”.

Si confermano le anticipazioni di cui abbiamo dato notizia nei giorni scorsi.

Concorsi

Prova scritta: per tutto il periodo di attuazione del PNRR i concorsi che sono connessi alle 70 mila assunzioni da realizzare entro il 31 dicembre 2024 prevederanno prove scritte effettuate mediante domande a risposta multipla di carattere pedagogico, psicopedagogico e didattico-metodologico, nonché sull’informatica  e sulla lingua inglese. Al termine di tale periodo, sarà possibile optare per quesiti a risposta aperta per l’accertamento delle medesime competenze di cui sopra.

Prova orale: sarà oggetto di colloquio l’accertamento di conoscenze e competenze disciplinari, didattiche e relative all’abilità nell’insegnamento, anche attraverso un test specifico.

Integrazione graduatorie per rinunce: le graduatorie dei prossimi concorsi, stilate per un numero di candidati pari ai posti messi a concorso, potranno essere integrate, nella misura di eventuali rinunce intervenute e nel limite dei posti banditi, con i candidati che hanno raggiunto almeno il punteggio minimo previsto per il superamento delle prove concorsuali.

Predisposizione delle graduatorie dei vincitori: viene abrogata la norma che prevedeva che i docenti vincitori del concorso ordinario privi di abilitazione andassero in coda nella graduatoria e che gli abilitati avessero una precedenza nell’assunzione.

Predisposizione quesiti concorsi ordinari: i quesiti potranno essere predisposti da Università, consorzi universitari, enti pubblici di ricerca o Formez PA.

Graduatorie concorsi ordinari 2020 e STEM 

Idonei concorsi ordinari 2020: le graduatorie dei concorsi ordinari 2020 e concorsi STEM, comprensive degli idonei, sono prorogate sino al loro esaurimento. A decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, queste graduatorie saranno utilizzate in coda rispetto a quelle da effettuare per raggiungere i target previsti dal PNRR (quindi le 70 mila assunzioni previste con il nuovo sistema di formazione e reclutamento).

Corsi abilitanti

Posti disponibili: è soppressa la misura che, per evitare che si determinasse una consistenza numerica di abilitati superiore alla capacità del sistema nazionale di istruzione di assorbirla, limitava i posti disponibili.

Corsi da 30 CFU (per docenti già in possesso di abilitazione su classe di concorso o altro grado di istruzione o di specializzazione su sostegno): è soppresso l’obbligo di tirocinio diretto, consentendo lo svolgimento dei percorsi in modalità telematica.

Corsi da 30 CFU per i vincitori di concorso non abilitati: i crediti acquisiti dovranno essere integrati, dai vincitori di concorso, durante l’anno di prova e formazione per il completamento del percorso abilitante, fino al raggiungimento di 60 CFU/CFA

Percorso abilitante in anno di prova e formazione: i vincitori dei prossimi concorsi ordinari non abilitati e che quindi devono sostenere il percorso abilitante durante l’anno di prova e formazione con contratto a TD potranno ripetete la prova finale del corso abilitante una seconda volta. In caso di bocciatura anche alla seconda occasione decadono dalla graduatoria concorsuale e quindi non sono immessi in ruolo.

24 CFU: coloro che accederanno al concorso con 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022 e risulteranno vincitori effettueranno il percorso abilitante durante l’anno di prova e formazione con l’acquisizione di ulteriori 36 crediti secondo contenuti stabiliti dal DPCM che definisce le caratteristiche dei percorsi di formazione iniziale. Anche in questo caso la prova finale non può essere sostenuta più di due volte.

Modalità di erogazione dei corsi: per gli anni accademici 2023/2024 e 2024/2025 i percorsi universitari e accademici di formazione iniziale potranno essere svolti, a esclusione delle attività di tirocinio e di laboratorio, con modalità telematiche, comunque sincrone, in misura non superiore al 50 per cento del totale.

ITP: fino al 31 dicembre 2024 i diplomi che danno accesso alle classi di concorso del tipo B rimangono validi ai fini della partecipazione ai concorsi.

Le nostre valutazioni e proposte

Semplificazione della procedura concorsuale:  è una scelta che il Ministero ha dovuto fare per raggiungere l’obiettivo del PNRR delle 70 mila assunzioni da realizzare entro il 2024. Ridurre le prove ed eliminare la preselettiva è un bene. Ben venga una prova più orientata sulla professionalità. La decisione di procedere con domande a risposta multipla risponde al bisogno di contenere i tempi di correzione delle prove e alla scelta ‘politica’ di non dare esoneri dal servizio ai commissari. Per fare concorsi veloci senza quiz servono investimenti che questo governo non fa, quindi su questo aspetto la nostra posizione è chiaramente critica.

Sugli idonei dei concorsi ordinari 2020 e concorsi STEM la norma rappresenta un passo in avanti nella direzione delle rivendicazioni della FLC CGIL ed è il frutto delle nostre mobilitazioni. Tuttavia l’intervento risponde solo parzialmente alla richiesta di tutelare questi docenti che hanno superato una procedura selettiva. Il rischio adesso è che vadano in coda rispetto a chi farà i prossimi concorsi. Chiederemo quindi che vi sia una attenta ricognizione delle classi di concorso e posti su cui bandire i nuovi concorsi, evitandoli dove ci sono migliaia di idonei in attesa di assunzione.

Sui corsi abilitanti rileviamo che il governo ha fatto tutte scelte volte ad abbassare i costi per chi organizza la formazione e abbassare conseguentemente la qualità dei percorsi formativi: le modalità telematiche servono esattamente a questo e, ovviamente, impattano sulla qualità dei corsi abilitanti a dispetto di tasse di iscrizione estremamente alte per i corsisti.

Servirebbero finanziamenti specifici per le Università che organizzano i corsi, per garantire un’offerta adeguata ai bisogni della scuola in tutte le regioni del territorio nazionale e non svilire la qualità dei percorsi.

Faremo proposte emendative per evitare che l’intero costo dei corsi sia scaricato sui corsisti, con un onere di 2.500 euro per i 60 CFU e 2.000 i 30, senza alcuna progressività della tassazione o sostegno per chi ha redditi bassi.

Per i docenti già abilitati sul altra classe di concorso/grado di scuola o specializzati che vogliono conseguire un’ulteriore abilitazione, oltre ad abbassare il costo dei corsi chiederemo che i corsi abilitanti siano garantiti in base al reale fabbisogno di questi docenti che aspettano da anni l’abilitazione, attivando corsi in sovrannumero per queste specifiche categorie.