Scuola. Fracassi, FLC CGIL: fermare il dimensionamento scolastico, impugneremo il decreto
Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL
“Siamo fermamente contrari al piano di dimensionamento della rete scolastica, che il Ministro dell’Istruzione Valditara si appresta a varare con effetti a partire dall’anno scolastico 2024-2025. E se il governo procederà con i tagli al numero delle scuole, la FLC CGIL si muoverà con i suoi legali per impugnare il decreto attuativo”. A dirlo è Gianna Fracassi, segretaria generale della FLC CGIL, a margine dell’incontro al MIM sul dimensionamento della rete scolastica previsto dalla legge di bilancio 2023.
IL RESOCONTO DELL’INCONTRO
“Secondo il piano, avverte Fracassi, al termine del prossimo triennio le 8.007 istituzioni scolastiche attuali, attraverso smembramenti e accorpamenti di plessi e sedi, dovrebbero diventare 7309. Verrà dunque soppresso l’8,8% delle sedi esistenti, pari a 698 unità di direzione amministrativa, con pesantissime perdite di organico tra il personale ATA, aumento della complessità organizzativa, aumento del numero di sedi e comuni a cui le istituzioni scolastiche dovranno rapportarsi e prevedibili difficoltà di gestione dell’offerta formativa, soprattutto nelle regioni del Sud. Nel Mezzogiorno infatti, la percentuale dei tagli raggiunge punte del 16% in Campania, 18% in Sardegna e 22% in Calabria”.
“Si vuol far passare l’idea – aggiunge la dirigente sindacale – che questa riduzione del servizio scolastico sia connessa alla realizzazione del PNRR: niente di più lontano dalla verità, ci troviamo di fronte ad un atto ostile nei confronti della scuola, non è un caso che il piano di dimensionamento sia stato definito unilateralmente dal Ministero dell’Istruzione e dal MEF, senza il previsto accordo in sede di conferenza unificata, dal momento che gli enti territoriali temono, a ragione, una diminuzione della qualità del servizio scolastico, soprattutto nelle situazioni di maggiore disagio sociale e lavorativo”.
“In una fase di accresciuta complessità dei compiti attribuiti alle scuole, a partire dall’attuazione delle riforme previste dal PNRR, la scelta di accorpare gli istituti aumentando il numero complessivo degli alunni per plesso non è certo la soluzione più indicata per dare centralità alla scuola, migliorare la qualità dei processi formativi e combattere la dispersione, obiettivi che il Ministro Valditara proclama, a parole, di voler conseguire”, conclude Fracassi.