Paternità, congedi parentali e legge 104: cosa è cambiato
Le novità più rilevanti e le indicazioni dell’INPS.
Importanti novità sono state previste, in materia di lavoro, con l’approvazione definitiva del Dlgs 30 giugno 2022, n. 105 “Novità in materia di congedo di paternità e di congedo parentale”.
Il decreto recepisce a livello nazionale la nuova disciplina europea che mira ad armonizzare la vita lavorativa e privata dei genitori e dei caregiver al fine di conseguire la condivisione delle responsabilità di cura tra uomini e donne e la parità di genere in ambito lavorativo e familiare.
I punti più rilevanti
Diventano strutturali i 10 giorni di paternità obbligatoria, coperti da una indennità pari al 100% della retribuzione; un diritto che il padre lavoratore potrà esercitare nell’arco temporale che va dai 2 mesi precedenti ai 5 successivi al parto, sia in caso di nascita che di morte perinatale del bambino. Inoltre, spetterà anche ai lavoratori del pubblico impiego, finora esclusi dalla misura.
Si allunga la durata temporale complessiva del congedo parentale indennizzato, portato da 6 a 9 mesi, coperti con un’indennità pari al 30% della retribuzione: in particolare, ciascun genitore potrà avere 3 mesi di congedo non trasferibile all’altro genitore, per un totale di 6 mesi, a cui si aggiunge un ulteriore periodo di 3 mesi, fruibile tra i genitori in alternativa tra loro.
Si allunga anche l’età della bambina o del bambino per cui si potrà fruire del congedo, non più 6 ma 12 anni.
Nell’ambito degli interventi normativi antidiscriminatori si introducono importanti novità su:
- permessi concessi ai sensi della Legge n. 104 del 1992, che dal 13 agosto possono essere utilizzati da più caregiver per assistere un familiare in condizione di disabilità accertata;
- l’accesso allo smart working con priorità per i genitori, caregiver e persone con disabilità;
- l’equiparazione ai coniugi di coloro che sono uniti civilmente e si introduce quella dei conviventi di fatto per la fruizione dei benefici della Legge 104/92;
- maternità a rischio riconosciuta anche per le lavoratrici autonome.
Il messaggio INPS n. 3066 del 4 agosto 2022 fornisce indicazioni.