Concorso straordinario-bis: lo scorrimento delle graduatorie per l’abilitazione degli idonei è una misura che la FLC sostiene con forza
Tra gli emendamenti della FLC CGIL inviati alle forze parlamentari quando è stato discusso il “decreto Milleproroghe 2022” figurava la proposta di graduatorie a scorrimento. Occorre riprendere questa proposta più che mai attuale.
Con il Decreto Legge 73/2021 art. 59 c. 9-bis il legislatore ha istituito una nuova procedura concorsuale straordinaria per la scuola secondaria, dopo quella bandita nel 2020.
Il concorso avrebbe dovuto concludersi entro il 15 dicembre 2021, ma il Ministero dell’Istruzione non ha avviato la procedura.
Il Parlamento, con il decreto Milleproroghe, il DL 30 dicembre 2021, n. 228, art. 5, c.3-quinquies, ha quindi rinviato il concorso, stabilendo che si concludesse entro il 15 giugno 2022.
Le ulteriori lungaggini organizzative hanno determinato ancora ritardi, e alla fine il bando del concorso è stato pubblicato il 6 maggio 2022, con il DD 1081 del 6 maggio 2022, che ha previsto che le domande fossero inviate entro il 16 giugno.
Le scelte del Ministero dell’Istruzione sulla procedura
Il Parlamento non ha definito i dettagli del concorso, in termini di procedura, ha dato solo alcuni paletti.
Il Ministero ha stabilito di fare un concorso con prova orale, ha deciso che la traccia sarebbe stata sorteggiata contestualmente alla prova, nonostante noi chiedessimo che venisse estratta 24 ore prima, come è stato per il concorso ordinario e, infine, ha stabilito che la graduatoria comprendesse solo i vincitori.
Nella prova non esiste una soglia minima di idoneità, quindi ciascun candidato riceverà un voto per la prova orale espresso in centesimi e un punteggio connesso ai titoli, valutati in cinquantesimi.
Le nostre valutazioni e proposte
Il più grande limite di questa procedura è oggi rappresentato dal fatto che gli idonei non vincitori non potranno accedere alle graduatorie, né potranno partecipare alla formazione abilitante prevista per i vincitori.
Si tratta però di una scelta sbagliata, perché parliamo di docenti che lavorano da anni nella scuola, rispetto ai quali è giusto prevedere un percorso di accesso all’abilitazione.
Come FLC CGIL ci continueremo a spendere in questa direzione, con proposte concrete e fattibili al Parlamento per prevedere questa possibilità.