Ultima modifica: 23 febbraio 2022
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La FLC CGIL diffida l’amministrazione per riaprire la trattativa sulla mobilità

Insieme alla UIL scuola, la FLC CGIL annuncia un art. 28 L.300 per riaprire la trattativa sul CCNI della mobilità, firmato solo da una sigla sindacale che peggiora i diritti di tutti e non rimuove i vincoli.

23/02/2022

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La netta chiusura del Ministero alla richiesta delle organizzazioni sindacali del comparto scuola di proseguire il negoziato sulla mobilità del personale scolastico determina l’avvio di un percorso legale.

Le azioni promosse dalla FLC CGIL e dalla Uil Scuola sono tese a far dichiarare in sede giurisdizionale il comportamento antisindacale del dicastero di viale Trastevere ex art.28 dello Statuto dei Lavoratori, e le altre a difesa dei diritti lesi delle lavoratrici e dei lavoratori, mirano a far riprendere la trattativa per il rinnovo del CCNI scaduto, la cui validità si estende al triennio 2022-2025.

Le azioni messe in campo non impediranno al personale della scuola di fare domanda di mobilità, ma cercheranno di recuperare lo spazio di confronto, che l’amministrazione con l’aiuto di un’altra sigla sindacale ha impedito.

Inammissibile conferire validità ad un contratto che vede la sottoscrizione di un’unica sigla sindacale, ben al di sotto della soglia minima (50%+1) della rappresentatività che regola le dinamiche contrattuali, senza, peraltro, aver avviato una vera trattativa. Aperta nel corso della fase di conflitto con l’Amministrazione scolastica (stato di agitazione) che, poi, ha portato agli scioperi Confederali e di Categoria del 10 e del 16 dicembre, non ha mai vissuto un’autentica fase di confronto per recepire le più che legittime aspettative del personale.

Nel merito, il testo proposto nega apertamente al personale scolastico la possibilità di potersi trasferire nelle sedi più favorevoli nel tempo, riproponendo la logica del blocchi/vincoli (triennali) che, proprio, attraverso la contrattazione nazionale si sarebbe dovuta superare, anzi li formalizza addirittura nel contratto integrativo.

Impossibile per le organizzazioni sindacali sottoscrittrici del ricorso firmare un contratto in pejus che deprime la condizione dei lavoratori della scuola, i quali dopo aver raggiunto la tanto agognata stabilità si vedrebbero impossibilitati a migliorare la propria condizione di vita soggettiva e familiare. Il precedente CCNI non poneva vincoli alla mobilità.

Riavviare il confronto, rispristinando un clima di agibilità democratica all’interno del mondo della scuola, è l’obiettivo primario che ispira l’azione sindacale, perseguendo anche tra i vari obiettivi quello di recuperare le norme del contratto precedente che danno le risposte utili al personale della scuola. FLC CGIL e UIL SCUOLA proseguiranno la loro azione di stimolo alla politica al fine di ottenere quegli interventi normativi (emendamenti) che possano permettere nell’immediato un buon esito della contrattazione sulla mobilità annuale.