Insostenibile per i dirigenti scolastici la gestione dei casi di positività nelle scuole
Gli ultimi interventi normativi, anziché semplificare, contribuiscono a peggiorare la situazione.
Le indicazioni contenute nel decreto legge 4 del 27 gennaio 2022, relativamente alla annunciata semplificazione delle procedure di gestione dei casi di positività nelle scuole, non risolvono le criticità da tempo e più volte denunciate dalla FLC CGIL e scaricano, ancora una volta, sulle scuole e sui dirigenti scolastici un ulteriore carico di adempimenti che non tutelano la didattica in presenza e non assicurano la qualità del servizio.
A ciò si aggiunga che i dirigenti scolastici sono spesso chiamati ad applicare disposizioni dei dipartimenti di sanità delle regioni contrastanti le norme generali e le circolari congiunte dei Ministeri Istruzione e Sanità, senza alcun supporto da parte dell’amministrazione centrale e periferica che non sta svolgendo il ruolo previsto dal Protocollo Nazionale sulla Sicurezza anticovid, non convoca i tavoli di confronto regionali, non fornisce indicazioni ai dirigenti scolastici.
Le scuole sono al collasso e non riescono più a fronteggiare disposizioni che cambiano continuamente e che disorientano famiglie e studenti, mentre la didattica procede a singhiozzo e si rischia di determinare, per il terzo anno consecutivo, un grave danno alla qualità dell’apprendimento e alla continuità del servizio di istruzione.
La situazione non è più sostenibile. Occorrono una risposta immediata da parte del Ministero e una regia nazionale da noi più volte invocata che assicuri uniformità a tutte le procedure regionali, che tenga conto della reale situazione di criticità delle ASL e che semplifichi concretamente gli adempimenti delle scuole