Nuovo decreto anticoronavirus: per il Governo le misure per la scuola sono diventate una questione di immagine
Per la FLC CGIL si tratta di regole che discriminano gli studenti, spezzano l’unitarietà della classe e sovraccaricano il lavoro di dirigenti e segreterie. Le numerose assenze di personale a causa del contagio e l’alta diffusività della variante omicron devono far abbandonare posizioni ideologiche senza escludere da subito la Didattica a Distanza.
Il 5 gennaio 2022 il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto legge sulle misure urgenti per fronteggiare l’emergenza COVID-19, con provvedimenti specifici per i luoghi di lavoro e per la scuola (Decreto legge 7 gennaio 2022, n.1 in vigore dall’8 gennaio 2022).
Richiamiamo di seguito quanto previsto dagli articoli 4 e 5 del decreto relativi rispettivamente a: Gestione dei casi di positività all’infezione da SARS-CoV-2 nel sistema educativo, didattico e formativo e a Misure urgenti per il tracciamento dei contagi COVID-19 nella popolazione scolastica.
Gestione dei contatti stretti con soggetti confermati positivi:
- nelle istituzioni del sistema integrato di educazione e di istruzione zero-sei, in presenza di un caso di positività nella stessa sezione o gruppo classe, sospensione delle attività per una durata di dieci giorni;
- nelle scuole primarie, in presenza di un caso di positività nella classe, si applica la sorveglianza con test antigenico rapido o molecolare da eseguire al momento della conoscenza del caso e da ripetersi dopo cinque giorni; in presenza di almeno due casi di positività nella classe, si applica la didattica digitale integrata per la durata di dieci giorni;
- nelle scuole secondarie di primo e secondo grado e nel sistema di istruzione e formazione professionale, in presenza di un caso di positività nella classe, si applica l’autosorveglianza con l’utilizzo di mascherine di tipo FFP2 e con didattica in presenza; con due casi di positività nella classe, per coloro che non abbiano concluso il ciclo vaccinale primario da meno di centoventi giorni, che non siano guariti da meno di centoventi giorni e ai quali non sia stata somministrata la dose di richiamo, si applica la didattica digitale integrata per la durata di dieci giorni, per gli altri soggetti, che diano dimostrazione di aver effettuato il ciclo vaccinale o di essere guariti nei termini summenzionati, si applica l’autosorveglianza con l’utilizzo di mascherine di tipo FFP2; con almeno tre casi di positività nella classe, si applica per l’intera classe la didattica digitale integrata per la durata di dieci giorni.
Misure urgenti per il tracciamento dei contagi COVID-19 nella popolazione scolastica
Viene autorizzata la spesa di 92.505.000 euro per l’anno 2022 per garantire l’esecuzione gratuita di test antigenici rapidi presso le farmacie o le strutture sanitarie aderenti ed assicurare, sino al 28 febbraio 2022, l’attività di tracciamento dei contagi nella popolazione scolastica delle scuole secondarie di primo e secondo grado, soggette alla autosorveglianza, sulla base di idonea prescrizione medica rilasciata dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta.
Sulle specifiche misure sottolineiamo numerosi elementi di criticità:
- in caso di positività nella primaria (così come per tutti i gradi) sarà estremamente difficile effettuare il test antigenico nell’immediatezza perché i tempi delle farmacie (per non parlare delle ASL) sono ormai fuori controllo, con il rischio di vanificare il tracciamento con testing e alimentare dei cluster nei tempi di attesa. Sarebbe perciò necessario poter garantire l’effettuazione dei test direttamente nella scuola
- l’autosorveglianza con utilizzo delle mascherine FFP2, con due casi accertati nella classe, senza effettuare il test rapido a tutti gli alunni, rischia di essere una misura insufficiente ai fini del contenimento del contagio. Peraltro nella secondaria di I grado la metà degli alunni ha un’età inferiore a 12 anni, quindi si tratta di alunni solo parzialmente vaccinati (e con la sola prima dose)
- prevedere nella scuola secondaria, in caso di due contagi accertati, la possibilità di attività in presenza per coloro che diano dimostrazione di aver completato il ciclo vaccinale e la didattica digitale integrata per i non vaccinati, oltre a essere una misura discriminante, rischia di trasformarsi in una soluzione inefficace anche dal punto di vista didattico, come hanno dimostrato le esperienze dello scorso anno, dal momento che le metodologie didattiche, i tempi di attenzione e strategie attivate nella didattica in presenza e in quella a distanza non sono sovrapponibili e applicabili contemporaneamente agli alunni presenti in classe e a quelli che seguono a distanza.
In conclusione, la FLC CGIL ribadisce la necessità di scelte omogenee e tempestive per i gruppi classe per garantire il diritto allo studio senza alcuna discriminazione e senza sovraccaricare inutilmente le istituzioni scolastiche con procedure troppo complicate, in un momento in cui gli uffici sono già provati dall’elevato numero di personale contagiato e dall’impegno quotidiano della nomina di supplenti.
Abbiamo ripetutamente chiesto screening, personale aggiuntivo per assicurare il distanziamento, sistemi di aerazione e presidi sanitari all’interno delle scuole e la fornitura gratuita di mascherine FFP2 a personale e alunni, senza distinzione per ordine di scuola. Molti diquesti gli strumenti, contenuti nel Protocollo di sicurezza del 14 agosto 2021 sono stati disattesi dal governo mentre avrebbero consentito di assicurare maggiori condizioni di sicurezza per tornare a scuola in presenza. Le scelte operate oggi non garantiscono la sicurezza e non rispettano il valore inclusivo dell’unità del gruppo classe. Al di là delle dichiarazioni di principio sulla scuola in presenza, se il governo intende garantire la salute dei nostri alunni, è necessario che scelga di utilizzare temporaneamente la didattica a distanza come strumento di prevenzione del contagio e abbia il coraggio di avviarla in modo coerente con l’utilizzo delle strategie e degli strumenti, anche contrattuali, che abbiamo sperimentato nei momenti più difficili della pandemia. In conclusione riteniamo necessarie misure flessibili e pluralità di interventi che evitino il contagio, tutelino la salute, assicurino il massimo della didattica in presenza ma senza escludere didattiche miste e a distanza. secondo necessità.