Coronavirus: la scuola al centro delle proposte della CGIL per la ripartenza del Paese
In due documenti, il primo elaborato dalla CGIL con FLC e FP, il secondo specifico di categoria, le priorità e obiettivi per rilanciare il sistema educativo e scolastico.
Questi lunghi mesi di pandemia hanno evidenziato come la vita democratica del Paese si regga sull’equilibrio, l’interrelazione e la piena funzionalità delle istituzioni pubbliche che garantiscono i diritti delle persone, primi fra tutti la salute e l’istruzione.
Nonostante le politiche dei tagli abbiano pesantemente penalizzato nel corso degli anni la sanità e la scuola pubblica, le professionalità preziose impegnate in questi settori ne hanno salvaguardato la funzione Costituzionale anche durante la crisi.
Contemporaneamente sono emerse gravi carenze strutturali e infrastrutturali che richiedono urgentemente un’inversione di rotta, ispirata a un nuovo protagonismo dello Stato, per dare risposte immediate ai problemi dettati dall’emergenza e per rimettere al centro delle scelte politiche i sistemi sanitario e scolastico nell’interesse pubblico, in termini di progettualità e investimenti nel lungo periodo.
Consapevole che la scuola, il diritto all’istruzione e alla formazione rappresentano la precondizione necessaria per la ripartenza e per il futuro del Paese, la CGIL tutta ha chiesto con forza al governo un impegno straordinario per la ripresa delle attività didattiche “in presenza” in condizioni di sicurezza e qualità e per il rilancio del settore attraverso un piano pluriennale di investimenti che consenta di recuperare ritardi e carenze rispetto alla media dei Paesi europei.
Due piattaforme, la prima elaborata dalla CGIL insieme alla FLC e alla FP, la seconda più specifica di categoria, pubblicata dalla FLC, indicano chiaramente priorità e proposte che rappresentano l’orizzonte della nostra azione sindacale.