Ultima modifica: 26 marzo 2020
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L’aggiornamento delle graduatorie d’istituto sia per il Ministero l’occasione per adeguarsi alla sfida tecnologica, la stessa a cui tutta la scuola ha risposto con grande professionalità

Roma, 26 marzo – Il 2020 è anno di aggiornamento delle graduatorie d’istituto, e sarebbe un errore rinviare questo appuntamento a causa della crisi che stiamo vivendo: lo aspettano migliaia di precari che hanno diritto ad inserire servizi e titoli culturali maturati nel triennio, lo attendono le migliaia di laureati che che hanno conseguito il titolo dal 2017 ad oggi, e serve alle scuole che devono poter contare su graduatorie aggiornate, senza subire il sovraccarico di lavoro legato ad un ricorso abnorme alle messe a disposizione.

L’emergenza che stiamo affrontando ha posto a tutto il mondo della scuola il tema dell’uso appropriato della tecnologia, e se docenti, dirigenti e personale ATA hanno risposto a questa sfida con una grande professionalità, il Ministero non può tirarsi indietro.

Esistono software con i quali l’aggiornamento potrebbe avvenire in modalità telematica e con sistemi automatici di calcolo del punteggio.
Ma, ogni volta che abbiamo proposto al MI un’innovazione tecnologica che consentisse l’aggiornamento delle graduatorie con modalità moderne e funzionali ad alleggerire il lavoro delle segreterie scolastiche, ci è stato risposto che non c’erano risorse per realizzarla.

Queste scelte oggi non sono rinviabili: l’emergenza ci impone di ragionare di scenari che si determineranno sul medio e lungo periodo. Per questo occorre pensare già da ora a mettere le scuole nelle condizioni migliori per ripartire: con tutti docenti in cattedra, compresi i precari da assumere, e le graduatorie pronte il 1° settembre.

Non è ammissibile che sui concorsi e il reclutamento si continui a navigare a vista, con tutte le ricadute negative che questo atteggiamento di inerzia produrrà sul funzionamento della scuola.

Noi pensiamo che oltre a ringraziare i docenti e gli operatori per la prontezza e il senso di responsabilità dimostrato, oggi il Ministro dovrebbe avviare una fase di confronto e collaborazione con le parti sociali, una linea che il presidente Conte ha dimostrato di voler seguire e che invece non riscontriamo nel settore dell’istruzione. Confronto e collaborazione sono elementi decisivi per trovare soluzioni efficaci ai problemi e alla crisi che stiamo vivendo, noi siamo pronti, ma se questo non avverrà sarà un’occasione persa per il Ministero e un grave errore per la scuola tutta.