Scuola: accelerare i tempi per iniziare il prossimo anno con personale stabile, formato e ben retribuito
Roma, 29 gennaio – L’incontro di mercoledì 29 gennaio 2020 tra il Ministero dell’Istruzione e i sindacati segna la ripresa delle relazioni sindacali in vista della piena attuazione degli impegni sottoscritti nel verbale di conciliazione dello scorso dicembre, che per noi rappresentano punti irrinunciabili.
Innanzitutto la definizione di un sistema di abilitazioni a regime per rispondere al bisogno di formazione di qualità che proviene dagli stessi docenti.
L’anno scolastico 2018/2019 ha funzionato grazie al lavoro di 157.000 precari, il 18% sul totale dei docenti, un numero di cattedre che difficilmente potrà essere coperto da personale di ruolo se non si avviano subito concorsi e abilitazioni.
Il rinnovo del Contratto è un altro punto irrinunciabile delle nostre richieste visto che i docenti italiani e il resto del personale sono i meno pagati di tutto il settore pubblico.
Sugli investimenti in Istruzione il Paese è fermo, tanto che vi è una perfetta corrispondenza fra il punto di PIL (circa 17 miliardi) che manca per l’Istruzione, e la crescita praticamente a zero del nostro Paese.
Occorre dunque un forte impegno politico per ampliare il tempo scuola, intraprendere la strada dei salari europei, aumentare gli organici docenti ed ATA, superare il fenomeno delle classi pollaio, restituire dignità al lavoro del personale della scuola e rendere effettivo il diritto sociale all’Istruzione per oltre 7 milioni di alunne e alunni.
Il Ministero mantenga questi impegni e acceleri il confronto se, come da auspici della stessa Ministra, si vuole far partire il prossimo anno scolastico con tutti i docenti in cattedra.