Ultima modifica: 3 gennaio 2020
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Manovra di bilancio 2020: sintesi degli interventi sui settori della conoscenza

Nelle scorse settimane il Parlamento ha approvato una serie di provvedimenti legislativi che, complessivamente, rappresentano la parte più rilevante della manovra di bilancio 2020, secondo le indicazioni della Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2019 (NADEF), ulteriormente precisate nel Documento programmatico di bilancio 2020

  • il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e il bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022
  • il decreto legge 124/19 “Disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili”
  • il decreto legge 123/19 “Disposizioni urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici”.

Ricordiamo che la manovra, pari a circa 32 miliardi euro, è in parte finanziata tramite il reperimento di nuove risorse di copertura per lo 0,8 per cento del Prodotto interno lordo (a cui contribuisco sia la legge di bilancio che il decreto fiscale) e, per l’altra parte, con un allargamento del deficit, che salirà dall’1,4 al 2,2 per cento del PIL.

Inoltre l’Italia ha chiesto all’Unione Europea un margine di flessibilità pari a 0,2% del Prodotto intervento lordo (circa 3,5 miliardi di euro) per investimenti per mitigare il rischio idrogeologico e sismico e per la riparazione e manutenzione delle infrastrutture e della rete viaria. A tale fine è stato emanato il decreto legge 123/19, cosiddetto decreto sisma, convertito nella legge 156/19.

Tutti i provvedimenti sopra elencati prevedono specifici interventi per i settori della conoscenza.

Legge di bilancio 2020

Riguardo alla legge di bilancio 2020 rimandiamo alle nostre schede di lettura e alla sintesi dei contenuti pubblicate nei giorni scorsi.

Decreto Legge fiscale

Il decreto legge fiscale (decreto legge 124/19 convertito nella Legge 157/19) prevede i seguenti interventi in tema di edilizia scolastica

  • L’articolo 46-bis fa riferimento alle risorse provenienti dalla quota a gestione statale dell’otto per mille. In particolare
    • possibilità di scelta da parte del contribuente a decorrere dalla dichiarazione dei redditi per l’anno 2019 tra le cinque tipologie di intervento,
    • il contribuente potrà scegliere, se indirizzare il proprio otto per mille specificatamente per interventi straordinari relativi alla ristrutturazione, al miglioramento, alla messa in sicurezza, all’adeguamento antisismico e all’incremento dell’efficienza energetica degli immobili di proprietà pubblica (Stato, enti territoriali) adibiti all’istruzione scolastica
    • al fine di ridurre i divari territoriali e di perseguire un’equa distribuzione territoriale, la quota dell’otto per mille attribuita per interventi di edilizia scolastica, è divisa in tre parti di pari importo in relazione alle aree geografiche del Nord (per le regioni Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna), Centro e Isole (per le regioni Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sicilia e Sardegna), Sud (per le regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria)
    • viene limitata la facoltà del Consiglio dei Ministri di derogare dai criteri ripartizione prevista dalla normativa dell’otto per mille per la quota riferita agli interventi sugli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica. Per le dichiarazioni dei redditi relative agli anni dal 2019 al 2028, la deroga può riguardare la medesima tipologia di intervento, senza possibilità di diversa destinazione delle risorse
    • le risorse relative all’edilizia scolastica sono destinate “prioritariamente” agli interventi che si rendono necessari a seguito di eventi eccezionali e imprevedibili individuati annualmente con decreto del Ministro dell’istruzione
  • L’articolo 58-octies rifinanzia interventi urgenti e indifferibili di messa in sicurezza e riqualificazione energetica degli edifici scolastici pubblici, inclusi quelli a seguito delle verifiche di vulnerabilità sismica. A tal fine viene istituita un’apposta sezione del Fondo unico per l’edilizia scolastica, con la dotazione di 5 milioni di euro per l’anno 2019 e di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2025.

Decreto “sisma”

L’articolo 9 decies del decreto 123/19 “decreto sisma” prevede i seguenti interventi.

Con riferimento alle istituzioni scolastiche ed educative i cui edifici, siti nelle aree colpite dagli eventi sismici che si sono verificati a far data dal 24 agosto 2016 nelle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, siano stati dichiarati parzialmente o totalmente inagibili, a quelle ospitate in strutture temporanee di emergenza e a quelle che ospitano alunni sfollati, viene prorogata fino all’anno scolastico 2021/2022, la possibilità per i dirigenti degli Uffici scolastici regionali

  • di derogare al numero minimo e massimo di alunni per classe previsto, per ciascun tipo e grado di scuola, dal decreto del Presidente della Repubblica 81/2009
  • di istituire con loro decreti, previa verifica delle necessità aggiuntive, ulteriori posti di personale docente, educativo e ATA, da attivare sino al termine dell’attività didattica dell’anno scolastico

Viene introdotta inoltre la possibilità di istituire ulteriori posti di dirigente scolastico e di direttore dei servizi generali e amministrativi, in deroga ai vincoli previsti dalla normativa vigente (Decreto Legge 98/2011 articolo 19 commi 5 e 5-ter, terzo periodo).
Per le nuove misure sopra indicate viene autorizzata la spesa di euro 4,15 milioni nell’anno 2020, euro 4,75 milioni nell’anno 2021 ed euro 2,85 milioni nell’anno 2022.
Infine, tra gli interventi prioritari sul patrimonio pubblico disposti dal Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione nei territori interessati dall’evento sismico del 24 agosto 2016, sono ricompresi quelli relativi alla ricostruzione di edifici universitari e non solo scolastici (art. 2 comma 2).

Ulteriori interventi

Entro il 31 dicembre 2019 sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il cosiddetto decreto legge mille proroghe che quest’anno dovrebbe contenere anche importanti misure in tema di innovazione tecnologica.

Entro il mese di gennaio 2020 il governo potrà presentare una serie di disegni di legge collegati alla legge di bilancio.