Dirigenza scolastica: incontro al MIUR su FUN 2017/2018 e applicazione parte economica CCNL 2019
Si è svolto il 14 ottobre al MIUR l’atteso l’incontro tra l’amministrazione e i sindacati rappresentativi della dirigenza scolastica per discutere delle problematiche relative alla determinazione del Fondo Unico Nazionale (FUN) della dirigenza scolastica a.s. 2017/2018 e delle problematiche connesse al calcolo degli arretrati e all’attribuzione dei nuovi livelli stipendiali previsti dal CCNL Area Istruzione e Ricerca firmato l’8 luglio scorso.
Per l’amministrazione era presente la dott.ssa Carmela Palumbo, capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, e il dott. Iacopo Greco, direttore generale per le risorse umane e finanziarie.
In apertura di riunione è stata presentata alle organizzazioni sindacali presenti al tavolo la quantificazione del FUN per la retribuzione di posizione e risultato della dirigenza scolastica relativo all’a.s. 2017/18.
Si tratta di un decreto che arriva con 2 anni di ritardo rispetto alla data del 31 luglio 2017 prevista dal CCNL Area V all’epoca vigente. Tale ritardo, come già più volte dichiarato dall’Amministrazione e ribadito nel corso dell’incontro, è stato determinato dal susseguirsi di una serie di rilievi con cui il MEF ha contestato le modalità di calcolo adottate dall’amministrazione e imposto un’interpretazione estremamente restrittiva del dlgs 75/17 contenente le norme per la quantificazione dei fondi del salario accessorio, compresi quelli per la dirigenza pubblica.
Come FLC CGIL abbiamo espresso il nostro totale dissenso sulla modalità di calcolo adottata, evidenziando che, in assenza di soluzioni idonee da reperire nella legge finanziaria, l’ingresso dei 2900 dirigenti scolastici dell’ultimo concorso rischierebbe di determinare un inaccettabile e ingiustificato arretramento delle retribuzioni dei dirigenti scolastici che siamo intenzionati a contrastare in ogni sede, compresa se necessario quella giudiziaria.
Come FLC CGIL abbiamo inoltre evidenziato l’applicazione non omogenea dei nuovi livelli stipendiali previsti dall’art. 39 del CCNL 2019, con trattamenti diversificati sui cedolini di stipendio dei dirigenti scolastici e su quelli dei dirigenti scolastici in quiescenza.
Trattandosi di aumenti riguardanti lo stipendio tabellare e la retribuzione di posizione parte fissa, le somme lorde attribuite come arretrati anni precedenti e arretrati anno corrente dovrebbero infatti essere le stesse per tutti i dirigenti scolastici e applicate con gli stessi sistemi di calcolo dalle RTS. Abbiamo perciò chiesto un’immediata verifica dell’Amministrazione sulla correttezza dei calcoli effettuati.
Relativamente all’adeguamento degli stipendi dei dirigenti scolastici ex presidi incaricati è stata registrata una sensibile riduzione dell’assegno ad personam, nonostante l’indicazione presente nell’ art. 39, comma 5, del CCNL stesso che prevede la conferma della retribuzione individuale di anzianità e degli assegni ad personam acquisiti o spettanti a ciascun dirigente scolastico.
Come già denunciato nella nota unitaria inviata al MIUR il 22 agosto scorso unitamente a Cisl, UIL e Snals, abbiamo ribadito che la decurtazione subita dai dirigenti scolastici ex presidi incaricati non rispetta le previsioni del CCNL firmato e vistato dagli organi di controllo.
Abbiamo infatti ricordato che il CCNL area V 2002 / 2005 firmato nel 2006 (art. 58), che prevedeva il riassorbimento dell’assegno ad personam a seguito dei successivi incrementi contrattuali, è stato disapplicato dall’art. 2 comma 5 del CCNL area V biennio economico 2008 / 2009 in cui si prevede che, per non pregiudicare il potere d’acquisto del trattamento economico fisso, gli incrementi stipendiali non avrebbero determinato il riassorbimento dell’assegno. Il mantenimento dell’assegno si prevede anche nell’articolo 39 comma 5 del CCNL di Area firmato l’8 luglio 2019 nella parte in cui si dispone che “Restano confermati…gli eventuali assegni ad personam, ove acquisiti o spettanti, nella misura in godimento di ciascun dirigente”.
Abbiamo pertanto chiesto un intervento immediato presso i competenti uffici del MEF volto a ripristinare l’assegno ad personam nella sua integrità a tutti i dirigenti scolastici che ne hanno acquisito il diritto.
A margine dell’incontro, a fronte delle richieste di chiarimenti e precisazioni dei sindacati sul concorso per dirigente scolastico, l’amministrazione ha informato i presenti di aver soddisfatto tutte le richieste di accesso agli atti inoltrate dai candidati e di aver dato disposizioni per l’avvio del controllo delle autocertificazioni.
Su esplicita richiesta dei sidnacati ha inoltre ribadito la volontà dell’amministrazione di sostenere la trasformazione della graduatoria di merito del concorso in graduatoria permanente e la conseguente assunzione di tutti gli idonei anche oltre il triennio di validità del concorso.
Abbiamo infine chiesto all’amministrazione di trovare una soluzione che consenta di agevolare il rientro nella regione di residenza di tutti i dirigenti scolastici attualmente in servizio in altre regioni, prevedendo una deroga anche temporanea alle norme che regolano l’attribuzione dell’incarico dirigenziale e la mobilità interregionale. Su questo specifico punto la dott.ssa Palumbo, nel sottolineare la necessità di un’attenta valutazione delle forti implicazioni che la soluzione richiesta avrebbe sulla natura dell’incarico dirigenziale, si è impegnata a rappresentare al Ministro questa specifica istanza proveniente dai vincitori di concorso.