Concorso ordinario scuola primaria e dell’infanzia: pubblicato il regolamento in Gazzetta Ufficiale
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 maggio (Serie Generale, n.160/2019) il regolamento relativo al concorso ordinario che prevede:
- una prova pre-selettiva computer-based, che verrà prevista solo nei casi in cui a livello regionale il numero dei candidati sia superiore di tre volte il numero dei posti messi a concorso;
- una prova scritta della durata di 180 minuti composta da tre quesiti:
- per i posti comuni, due quesiti aperti che valutano conoscenze e competenze didattiche in relazione alle discipline insegnate nella scuola primaria e ai campi di esperienza nella scuola dell’infanzia
- per i posti di sostegno, due aperti inerenti le metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità e le procedure volte all’inclusione
- sia per posti comuni che per sostegno, un quesito a risposta chiusa con 8 domande volto a verificare la comprensione in lingua inglese almeno al livello B2 del Quadro comune Europeo di riferimento per le lingue;
- una prova orale, distinta per posti comuni e sostegno, con una durata di 30 minuti, che consiste nella progettazione di un’attività didattica, con l’illustrazione delle scelte contenutistiche, didattiche, metodologiche ed esempi di uso delle TIC. È previsto anche l’accertamento della conoscenza della lingua inglese.
Punteggi: le commissioni avranno a disposizione 100 punti, 40 per le prove scritte, 40 per l’orale e 20 per i titoli. Nella bozza di tabella di valutazione dei titoli non sono previsti titoli di servizio.
Solo in parte sono state recepite le osservazioni del CSPI.
Il concorso, pur nelle sue criticità (che abbiamo espresso fin dal primo momento), traccia le caratteristiche del sistema di reclutamento a regime, ma non dà una risposta al problema delle tante cattedre scoperte che avremo il 1 settembre anche per effetto dei pensionamenti di “quota 100”. La stessa vertenza dei diplomati magistrali è a oggi tutt’altro che risolta: molte sentenze potrebbero arrivare anche nel corso del nuovo anno scolastico e manca qualsiasi misura politica volta ad affrontare questo problema.
Si tratta di uno dei punti di discussione che porremo anche al tavolo tematico al fine di trovare una soluzione adeguata.