Riforma del sostegno: il MIUR vuole introdurre dei cambiamenti
L’idea è quella di una modifica al Dlgs 66/17, che dovrebbe togliere ai GIT (Gruppi territoriali per l’inclusione) la competenza a formulare la proposta di ore di sostegno da assegnare ad ogni alunno con disabilità.
La misura annunciata dal sottosegretario muove in una direzione condivisibile, tanto che come FLC CGIL abbiamo subito evidenziato che i poteri attribuiti attribuiti ai GIT rappresentano un elemento di criticità della delega sul sostegno.
Tuttavia l’inclusione scolastica non ha bisogno di interventi parziali, ma di misure organiche, che gli restituiscano centralità nell’ambito del sistema di istruzione. Dopo anni di tagli e disinvestimenti il sostegno vede un posto su tre affidato a docenti precari, perlopiù privi del titolo di specializzazione.
Chiediamo quindi al governo di agire con maggiore coerenza, evitando che le modifiche ai poteri dei GIT si traducano in un’operazione di risparmio. A nostro avviso i fondi previsti nel decreto non devono essere sottratti all’inclusione scolastica, ma piuttosto incrementati per formare e assumere i docenti necessari a coprire i posti vacanti.
Infatti i poteri dei GIT non sono l’unico elemento di criticità contenuto nel Dlgs 66/17, in quanto un’altra disposizione assai discutibile è quella che prevede la chiamata diretta dei supplenti sui posti di sostegno. Una misura sbagliata, che serve solo a mascherare la cronica carenza di organici e di continuità didattica in questo delicato ambito dell’istruzione.
Come FLC CGIL chiediamo quindi che il MIUR avvii un ampio confronto su questa materia, anche per dimostrare che vi è una reale inversione di tendenza rispetto alle scelte calate dall’alto del precedente governo.